Cina, individuato nei maiali un virus potenzialmente pandemico
Neppure il tempo di ritenere superata l’emergenza che ha portato la pandemia del Covid-19, che già si pensa ai prossimi scenari con prospettive preoccupanti. Infatti nei giorni scorsi, in Cina, è stato individuato nei maiali un virus con potenzialità pandemica.
Si tratterebbe dell’ennesima malattia diffusasi tra gli animali che potrebbe sviluppare capacità di trasmettersi tra esseri umani, ma occorrerà ancora diverso tempo per capire l’identità del ceppo del virus in questione e l’eventuale pericolosità.
Il virus molto simile all’influenza suina del 2009
La notizia che arriva in questi giorni dalla Cina conferma purtroppo la minaccia che rappresentano gli allevamenti per la nostra salute. Un recente studio, realizzato dalle Università agrarie di Pechino e Shandong e dai Centri cinesi per il controllo delle malattie, mostra come gli scienziati abbiano identificato un nuovo virus influenzale dal potenziale pandemico scoperto e isolato nei maiali.
Il virus presenta evidenti somiglianze con quello dell’influenza H1N1, detta suina in quanto furono i maiali a trasmetterla alle persone, ed è proprio un sottotipo di questo nuovo patogeno che si diffuse nel 2009 in particolare tra Stati Uniti e Messico, causando circa 200.000 morti. Al momento il virus individuato non desta particolari preoccupazioni per la salute pubblica. Gli scienziati hanno esaminato anche gli operatori degli allevamenti toccati dal nuovo patogeno, scoprendo la presenza di anticorpi nel 10% di un campione di circa 300 persone. Questo vuol dire che il virus sa aggredire l’essere umano, ma non ha ancora la capacità di trasmettersi da uomo a uomo. Sembra inoltre che non ci siano sintomi e manifestazioni cliniche per il momento, ma si teme che il ceppo possa mutare diventando contagioso e pericoloso per gli esseri umani, fino al punto di provocare un’altra pandemia globale. Per questo la situazione è costantemente monitorata al fine di limitarne la pericolosità.
Il collegamento tra virus e allevamenti è sempre più pericoloso

© Yahoo
Negli ultimi mesi abbiamo seguito con particolare attenzione il susseguirsi degli eventi in merito alla pandemia causata dal Sars-CoV-2, ponendo il focus sulla correlazione esistente tra origine e diffusione del virus e sfruttamento degli animali nel settore di carne e derivati.
Nelle scorse settimane si sono verificati diversi episodi di contagi da Covid-19 in alcuni luoghi simbolo dello sfruttamento animale. Facciamo riferimento, in particolar modo, ai casi registrati in diverse strutture adibite alla produzione della carne negli Stati Uniti, alla trasmissione del virus – anche tra gli animali – avvenuto in alcuni allevamenti olandesi e danesi di visoni e, ultimo ma non meno preoccupante, il focolaio nato di recente nel macello più grande d’Europa e situato a Guetersloh, in Germania.
È ormai chiaro a tutti come non si tratti più di semplici coincidenze, ma bensì di come gran parte di queste malattie siano una diretta conseguenza del rapporto sbagliato che abbiamo instaurato col pianeta e gli animali che lo abitano.
Dobbiamo cambiare, per gli animali e la salute pubblica
Lavoriamo da tempo per portare alla luce le condizioni di vita degli animali rinchiusi negli allevamenti ed è doveroso continuare a diffondere le nostre indagini soprattutto ora, visto che questi luoghi di sfruttamento e sofferenza rappresentano una seria minaccia per la salute pubblica globale.
Possiamo evitare l’agonia per gli animali e il rischio per l’essere umano in un modo molto semplice: optando per cibi privi di derivati animali. Scopri di più e mettiti alla prova visitando il nostro sito dedicato esclusivamente all’alimentazione vegetale.