Alimentazione sostenibile: appello alla politica e la nostra strategia per ripartire


Claudio Pomo
Responsabile sviluppo

La pandemia in corso ha evidenziato le relazioni tra salute pubblica, ecosistemi, supply chain (vale a dire la gestione della catena di distribuzione), abitudini di consumo e limiti di sfruttamento del pianeta. L’emergenza sanitaria ha sconvolto il settore alimentare su più fronti e probabilmente lascerà una traccia indelebile sia nelle politiche aziendali del settore, che nelle abitudini dei singoli cittadini.

Nell’ottica di fornire risposte efficaci e concrete ai problemi che si sono mostrati in tutta la loro complessità, ancora più importante risulta MenoPerPiù. Nato nel 2019, abbiamo denominato con questo nome il progetto di Essere Animali che mira a perseguire un obiettivo preciso: ridurre del 20% i prodotti animali dai menù della ristorazione collettiva, vale a dire mense scolastiche, uffici e simili. Si tratta di un piano ambizioso, ma importante per ridurre il numero degli animali che soffrono negli allevamenti, oltre che un passo avanti verso un mondo senza sfruttamento dei più indifesi.

Per raggiungere lo scopo prefissato, il progetto prevede un’attività di consulenza gratuita agli enti interessati a ridurre il proprio impatto ambientale e ad andare verso un’alimentazione sostenibile e più sana; questo accade attraverso diversi strumenti, tra cui una revisione dei menù e lo sviluppo di piatti vegetali “su misura” con il supporto di un’équipe selezionata di nutrizionisti ed esperti del settore.

All’interno del progetto MenoPerPiù ci è sembrato utile e opportuno, vista la particolarità del momento, stilare un documento che, analizzando le problematiche di tipo economico, sanitario, ambientale e sociale messe in evidenza dal COVID-19, proponesse soluzioni efficaci per una futura alimentazione sostenibile su tutti i fronti.

La strategia per una ripartenza sostenibile

Un appello alla politica

dalle mense per combattere il cambiamento climatico
In varie università del mondo la sensibilità sull’alimentazione sostenibile è alta, come alla Goldsmiths University in Inghilterra, dove verrà eliminata la carne bovina.
© Nomad_Soul

La nostra è una dichiarazione d’intenti e una raccolta di possibili strategie da cogliere per attuare un cambiamento ormai sempre più urgente e necessario. Abbiamo inviato il nostro documento alle componenti politiche delle amministrazioni comunali e regionali legate all’educazione, alla sanità, all’ambiente e alle pratiche alimentari.

Anche la strategia Farm to Fork, al centro del Green Deal Europeo e presentata dalla Commissione Europea il 20 maggio 2020, “invita tutti i cittadini e le parti interessate ad avviare un ampio dibattito per formulare una politica alimentare sostenibile, anche nelle assemblee nazionali, regionali e locali.” In particolare viene riportato:

«La transizione verso un’alimentazione sostenibile richiede un approccio collettivo che coinvolga le autorità pubbliche a tutti i livelli di governance (comprese le comunità cittadine, rurali e costiere), gli attori del settore privato lungo tutta la catena del valore alimentare, le organizzazioni non governative, le parti sociali, i rappresentanti del mondo accademico e i cittadini.»

Le proposte

L’obiettivo è favorire il passaggio a diete sane e sostenibili che portino un aumento della salute e della qualità della vita dei consumatori e una riduzione dei costi sanitari per la società e dello sfruttamento di risorse ambientali. Le nostre proposte prevedono:

  • una educazione alimentare capillare, che prenda in considerazione anche i temi riguardanti la sostenibilità ambientale;
  • una revisione dei menù della ristorazione collettivache riduca la presenza di carne e prodotti di origine animale, basandosi sulle evidenze scientifiche in termini di salute e sostenibilità;
  • la stesura e la diffusione di suggerimenti riguardanti la cucina casalinga, ponendo una maggiore attenzione sull’importanza dei legumi e sullo spreco alimentare;
  • la formazione e l’aggiornamento del personale sanitario sulle indicazioni più recenti riguardanti l’alimentazione preventiva e la nutrizione ambientale;
  • la semplificazione del recupero di alimenti da mense, ristoranti e negozi per prevenire lo spreco alimentare e supportare le fasce indigenti.

Uno sforzo di visione

Bambini che assumono un'alimentazione sostenibile
Un bambino su tre nella fascia 6-9 anni in Italia è sovrappeso o obeso, il tasso maggiore di tutta l’Europa. Lo afferma il rapporto della ONG Helpcode pubblicato nel 2019.
© WavebreakmediaMicro

L’emergenza COVID-19 può sembrare in fase calante, ma se vogliamo evitare che si trasformi in una crisi alimentare e sociale oggi, e sanitaria e ambientale domani, dobbiamo lavorare insieme. Le cose non possono e non devono tornare come prima. Questa è l’opportunità per analizzare attentamente le diverse criticità generate da alcuni modelli di produzione agricola e zootecnica.

È richiesto a tutti un grande sforzo di visione, soprattutto a chi fa funzionare le città. Le risposte a questa crisi devono essere in linea con le soluzioni a lungo termine, con i Sustainable Development Goals dell’Agenda 2030 individuati dall’ONU e con la strategia Farm to Fork, il cui obiettivo è rendere il sistema alimentare dell’UE uno standard in materia di sostenibilità a livello globale.

Durante l’emergenza COVID-19, con grande spirito di resilienza, abbiamo imparato ad affrontare grandi cambiamenti nell’ottica del bene comune. È il momento di far valere queste nuove competenze per prevenire nuove crisi future.