[Aggiornamento]: In Olanda probabile contagio di coronavirus causato dai visoni


Simone Montuschi
Presidente

In Olanda si è verificato un caso di coronavirus che pone i visoni tra i principali sospettati come vettori del coronavirus. Sarebbero stati questi animali, infatti, ad aver trasmesso il Sars-CoV-2 agli umani e non il contrario, come sostenuto soltanto qualche settimana fa in seguito al focolaio che si è verificato in due allevamenti situati nella parte meridionale del Paese. È quanto hanno accertato gli esperti e le autorità in seguito alle indagini e agli elementi raccolti.

Una notizia che spinge a rivedere con urgenza il tema degli allevamenti di animali da pelliccia, a quanto pare un’evidente minaccia anche per la salute pubblica, e che è quindi doveroso chiudere al più presto con l’abolizione di tale attività.

Il sospetto passaggio del coronavirus dai visoni agli umani

Tutto è nato in un allevamento di visoni dove un operatore ha manifestato i tipici sintomi del coronavirus, a cui è poi risultato positivo. Un caso reso noto dalla Ministra dell’Agricoltura olandese Carola Schouten che, in una videointervista di pochi giorni fa, ha dichiarato come sia “plausibile che un visone abbia infettato i dipendenti di una azienda”.

La notizia è stata resa ufficiale e trasmessa con una comunicazione al Parlamento. Le recenti affermazioni della Schouten andrebbero così a smentire quelle rilasciate solo poco tempo prima dal Ministero dell’Agricoltura olandese. Quanto ai precedenti casi di coronavirus che si sono verificati negli allevamenti di visoni, si attribuiva infatti agli umani la responsabilità del contagio.

Secondo quando affermato, il ceppo di coronavirus riscontrato nel dipendente dell’allevamento, è lo stesso individuato nei visoni. Inoltre, la presenza del virus è stata accertata anche nell’aria e sul terreno su cui si trovano gli allevamenti. Elementi che porterebbero a pensare che proprio gli animali abbiano trasmesso il Covid-19 all’operatore. Se confermato, si tratterebbe del primo caso di trasmissione da animale all’uomo nei Paesi Bassi. L’allevamento è stato immediatamente chiuso, gli animali sottoposti a rigidi controlli, e sono state prese le doverose precauzioni per i cittadini che vivono nelle immediate vicinanze.

Il precedente focolaio scoperto negli allevamenti olandesi

Ci aveva pensato l’OIE (Organizzazione mondiale per la salute animale), circa due settimane fa, a rendere nota la notizia. La diffusione della malattia è avvenuta in un paio di allevamenti situati in una provincia meridionale dei Paesi Bassi. Dopo la manifestazione dei tipici sintomi da coronavirus riscontrati in alcuni dipendenti delle strutture, gli animali hanno mostrato problemi respiratori e gastrointestinali, si è avuto un incremento di mortalità dei visoni che, sottoposti a tampone, sono risultati positivi al Sars-CoV-2.

© Essere Animali

Il Ministero dell’Agricoltura olandese ha comunque deciso di non abbattere i visoni. Gli allevamenti verranno convertiti in un laboratorio naturale per studiare l’epidemia in questa specie animale, ricostruendo l’origine e le cause del contagio del virus.

Questi animali sono comunque considerati una delle specie che potrebbero aver fatto da vettori nella trasmissione del virus, ovvero aver permesso lo spillover, il passaggio del coronavirus da un animale selvatico all’essere umano. Quest’ultimo caso verificatosi in Olanda potrebbe quindi confermare la tesi che ritiene responsabili i visoni, allevati in gran numero – soprattutto in Cina – per la produzione di pellicce. Ma anche in Italia sono tutt’ora attivi circa 10 allevamenti di visoni, in larga parte presenti nelle zone maggiormente colpite dal virus.

La condizione dei visoni in Italia

Essere Animali ha più volte documentato le condizioni degli allevamenti di animali da pelliccia e ne ha denunciato le criticità, anzitutto le terribili sofferenze a cui sono costretti gli animali. E da anni, con la campagna Visoni Liberi, chiede a Governo e Parlamento di vietare questa pratica in Italia.

Diversi stati europei si sono già mossi in questa direzione, vietando definitivamente l’allevamento o imponendo norme così rigide da renderlo di fatto impraticabile. Tra questi paesi annoveriamo proprio l’Olanda, che ha imposto un divieto a partire dal 2024. In Italia, sono invece ben 3 le proposte di legge che chiedono lo stop a questa pratica. Ad oggi sono ferme in Parlamento e risultano non ancora discusse e neppure calendarizzate.

Il crudele trattamento che riserviamo agli animali da pelliccia, oltre che rappresentare una pratica ormai fuori dal tempo, presenta anche risvolti negativi per l’ambiente e gravi rischi per la salute pubblica. Per questo, è doveroso affrontare con urgenza questi aspetti e vietare al più presto gli allevamenti di animali da pelliccia.