10 foto per capire l’enorme macchina dello sfruttamento degli animali


Fabrizio Naldoni
Editor

Animali stipati in minuscoli spazi, gli uni sopra gli altri o in fila in attesa della macellazione. Enormi capannoni destinati all’allevamento e l’impressionante lavorazione della carne. Abbiamo scelto 10 potenti immagini che raccontano la vastità dello sfruttamento degli animali.

Per farlo questa volta non mostriamo foto o video realizzati durante le nostre indagini ma ci siamo affidati all’occhio di George Steinmetz, il pluripremiato fotografo americano che regolarmente pubblica i suoi reportage in tutti i più prestigiosi magazine internazionali, dal New York Times al National Geographic.

Con gli scatti raccolti nel progetto “Feed the Planet”, ci racconta con incredibile efficacia l’impatto che hanno le attività umane sugli animali e le problematiche che si ripercuotono sull’ambiente. Immortalando, per lo più con vedute aeree, le mostruose architetture costruite per contenere o processare gli animali ci rivela come in questi luoghi, quelli che a tutti gli effetti sono degli individui vengono trasformati in commodities: materie prime per l’industria alimentare.

La crudeltà dell’industria del latte

È l’allevamento di vitelli più grande degli Stati Uniti con oltre 3.300 animali. I cuccioli vengono allontanati dalla madre dopo le prime ore di vita e trascorrono alcune settimane in questi minuscoli box, da soli e senza la possibilità di effettuare alcun movimento, fino a quando non saranno destinati al macello per diventare carne.

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Il consueto sovraffollamento degli animali rinchiusi negli allevamenti

La foto in questione, scattata in un allevamento di tacchini a Clayton County, in Iowa, mostra un situazione quasi identica a quelle che i nostri investigatori hanno documentato più volte in Italia. Gli animali sono rinchiusi in un capannone, il sovraffollamento è evidente e la prospettiva ci offre una distesa di tacchini che pare non finire mai.

 

 
 
 
 
 
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Many Americans think their meat comes from the store, which is not so surprising as most confined animal operations are closed to the press. The day I visited this family farm in Clayton County, Iowa, the turkeys were being sprayed with a harmless disinfectant (I checked) as they gain a pound for every 2.2 lbs. of locally grown corn and soybean meal, which is quite efficient. Most people don’t realize that pigs and cows are much less efficient, and that organic farming often requires 2x land and water. My wife @lisalbannon called me from the supermarket on Sunday, to ask organic or conventional? I thought of the this Iowa farm… and voted conventional this year.

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Le galline stipate nelle gabbie

Risale al 2015 lo scatto che Steinmetz riserva all’allevamento di galline ovaiole più grande dell’America Latina. Stiamo parlando di uno stabilimento che racchiude 4 milioni di animali per una produzione di uova che raggiunge i 2,7 milioni ogni giorno. Gabbie disposte su più piani, fino a 6, e un sovraffollamento di animali oltre ogni limite (sono circa 26 le galline per ogni gabbia).

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La mungitura meccanizzata delle mucche

Sono alcuni frammenti di un video, questa volta, a mostrarci l’impressionante mungitura moderna delle mucche. Siamo in Cina, nella provincia di Anhui, probabilmente nell’azienda lattiero-casearia più grande al mondo e vediamo 1 delle 8 sale dedicate esclusivamente alla mungitura cosiddetta “a giostra”. Qui le mucche sono disposte una accanto all’altra sul macchinario rotante e costrette ad attendere il proprio turno senza alcuna possibilità di muoversi.

La testimonianza di Steinmetz ci racconta, oltre allo sfruttamento animale, anche l’insostenibilità di questa filiera: mucche provenienti dall’Australia, sperma per l’inseminazione dal Canada ed erba medica per l’alimentazione importata dallo Utah.

 

 
 
 
 
 
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Video by George Steinmetz @geosteinmetz This is one of eight rotary milking parlors at Bengbu Farm in Anhui province, China, which I believe to be the world’s largest dairy farm. They had 39,000 holsteins in a vertically integrated dairy operation that processes and packages its own products on site. The starter cows here came from Australia, the semen for artificial insemination comes from Canada, and the cows feed on locally grown silage which they supplement with alfalfa imported from Utah. To photograph here I had to wear a tyvek bunny suit, and a pair of their white rubber boots. Sanitation standards were much higher than anything I’ve seen at commercial dairies in the US or Europe. A 200ml liter bottle of their (very tasty) UHT milk sells for about $1.25, a premium product for the Chinese market. With rapidly expanding incomes, China is consuming increasing amounts of protein and dairy products, and has become the world’s largest importer of agricultural products. To see more, check out the 2.2018 issue of @natgeo

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L’inseminazione artificiale delle scrofe

Le scrofe trascorrono gran parte del loro tempo, in particolar modo durante la gestazione, in piccole gabbie che ne limitano i movimenti. Steinmetz ha avuto accesso a un allevamento del Québec, con ben 225 scrofe, e ha immortalato alcuni momenti dell’inseminazione. In questi scatt, è visibile il figlio del gestore dell’azienda alle prese con alcuni strumenti del mestiere.

La catena di montaggio della lavorazione del pesce

Un altro video testimonia alcuni processi tipici del settore ittico. Le riprese sono state realizzate a Bristol Bay, in Alaska. Alcuni operatori sembrano selezionare il pesce mentre centinaia e centinaia di salmoni scorrono sul nastro trasportatore.

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La distesa infinita di box per vitelli

Ancora un allevamento di vitelli, probabilmente il più grande del mondo in questo caso, a Green Bay, nel Wisconsin. Le riprese mostrano un’interminabile sequenza di box riservati ai cuccioli, a dimostrazione dell’alienante organizzazione dietro allo sfruttamento degli animali utilizzati a scopo alimentare.

 
 
 
 
 
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Video by George Steinmetz @geosteinmetz Good morning ladies! I think this is the biggest calf farm in world, just outside Green Bay, Wisconsin. These young dairy cows will spend part of their adolescence in one of these little plastic calf hutches, which give them shelter and a place to rest, with a small coral out front. The individual hutches are designed to minimize the risk of contracting an illness from sharing the same pen with their cohort. If you look closely you can see the food and water trucks that circulate. In the past twenty years, the number of dairy farms in the US has declined by over 60%, and the economics of consolidation are favoring mega-dairy operations like this one. To see more of our food supply, follow @feedtheplanet

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I capannoni, visti dall’alto, in cui sono rinchiusi milioni di galline

A pochi km da Pechino, ecco l’allevamento di galline ovaiole più grande dell’Asia, con oltre 3 milioni di animali.
Si tratta di una struttura così imponente che gli operai alloggiano nei pressi dell’azienda e sono costretti a non allontanarsi per diverse settimane per evitare l’introduzione di malattie.

Il primo caseificio dedicato ai cammelli

Si tratta di una produzione sconosciuta ai più e lontana dalle nostre abitudini. Ma, in questo caso ad Al Ain in U.A.E, anche i cammelli vengono utilizzati per la produzione di latte e altri prodotti contenenti questo alimento.

Gli operai impegnati nella lavorazione della carne

Un’immagine che immortala la lavorazione di carne di maiale in un’azienda della Cina. Come testimonia Steinmetz, che ha visitato quel reparto nel 2016, gli operai lavoravano con una velocità impressionante, con una produzione che toccava i 32 milioni di animali l’anno.

Le fotografie di George Steinmetz mostrano come lo sfruttamento degli animali abbia raggiunto ormai proporzioni inimmaginabili. La crescente domanda di carne e prodotti derivati ci sta portando a creare allevamenti sempre più grandi, sempre più organizzati e sempre più spaventosi.

Dobbiamo renderci conto che questi luoghi, che sembrano usciti da inquietanti film fantascientifici, sono la realtà a cui stiamo contribuendo giorno dopo giorno. Sono però proprio le scelte quotidiane a poter dare impulso al cambiamento: optare per un’alimentazione vegetale è la cosa migliore che possiamo fare per cancellare questi luoghi di tristezza e sofferenza.

È necessario rivedere la nostra alimentazione per tutelare e salvaguardare gli animali e per mettere al sicuro la salute globale. Scopri come farlo al meglio!