Macellazioni agnelli a Pasqua: numeri in calo, ma c’è ancora molto da fare


Fabrizio Naldoni
Editor

Ci siamo quasi. La Pasqua è alle porte e, assieme a essa, arriva il momento cruciale per centinaia di migliaia di agnellini che anche quest’anno saranno macellati in occasione della festività.
Tuttavia, se leggiamo i dati riferiti all’ultima decade, è evidente un netto calo.

I numeri sono incoraggianti, ma non basta

I nostri attivisti insieme a Palla e Neve.

📷 Nel 2015 abbiamo liberato Palla e Lana, due agnelli che hanno e continuano ad avere la possibilità di crescere e vivere sereni. ©  Francesco Castaldo / Essere Animali

Si tratta di una pratica ingiustificata e considerata, ormai da molti, decisamente anacronistica. Il cambio di prospettiva nell’opinione pubblica è avvenuto sia per merito delle associazioni animaliste che da tempo si occupano di documentare questa crudeltà, sia per la sensibilità e l’empatia, sempre maggiori, che i consumatori hanno sviluppato nei confronti di questo animale, ucciso ancora cucciolo per una triste tradizione. Dal 2010 ad oggi, le uccisioni degli agnellini sono diminuite drasticamente.

Secondo i dati Istat, in riferimento all’ultima decade, le macellazioni degli agnelli in Italia si sono dimezzate. Sono infatti passate dalle 4.588.780 del 2010 alle 2.303.761 del 2019.

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agnelli macellati

📷 Ogni anno, a partire dal 2016, le macellazioni si sono attestate attorno alle 2.200.000 circa, con un leggero incremento riscontrato lo scorso anno. Nel 2019 le macellazioni di agnelli sono state 2.303.761. © Essere Animali

Tuttavia, nonostante una diminuzione netta e progressiva dal 2010 al 2015, gli ultimi dati mostrano una situazione pressoché stabile. Sono dati di cui dobbiamo certamente tener conto, ma senza scoraggiarci. Negli ultimi anni abbiamo svolto, tutti insieme, un lavoro che ha portato grossi risultati. Per questo abbiamo il dovere di continuare su questa strada, documentando le condizioni di questi animali e cercando di sensibilizzare più persone possibili.

A Pasqua lascia la sofferenza fuori dal piatto e prova un menù completamente vegetale.