Macellazioni agnelli a Pasqua: numeri in calo, ma c’è ancora molto da fare
Ci siamo quasi. La Pasqua è alle porte e, assieme a essa, arriva il momento cruciale per centinaia di migliaia di agnellini che anche quest’anno saranno macellati in occasione della festività.
Tuttavia, se leggiamo i dati riferiti all’ultima decade, è evidente un netto calo.
I numeri sono incoraggianti, ma non basta
Si tratta di una pratica ingiustificata e considerata, ormai da molti, decisamente anacronistica. Il cambio di prospettiva nell’opinione pubblica è avvenuto sia per merito delle associazioni animaliste che da tempo si occupano di documentare questa crudeltà, sia per la sensibilità e l’empatia, sempre maggiori, che i consumatori hanno sviluppato nei confronti di questo animale, ucciso ancora cucciolo per una triste tradizione. Dal 2010 ad oggi, le uccisioni degli agnellini sono diminuite drasticamente.
Secondo i dati Istat, in riferimento all’ultima decade, le macellazioni degli agnelli in Italia si sono dimezzate. Sono infatti passate dalle 4.588.780 del 2010 alle 2.303.761 del 2019.
Tuttavia, nonostante una diminuzione netta e progressiva dal 2010 al 2015, gli ultimi dati mostrano una situazione pressoché stabile. Sono dati di cui dobbiamo certamente tener conto, ma senza scoraggiarci. Negli ultimi anni abbiamo svolto, tutti insieme, un lavoro che ha portato grossi risultati. Per questo abbiamo il dovere di continuare su questa strada, documentando le condizioni di questi animali e cercando di sensibilizzare più persone possibili.
A Pasqua lascia la sofferenza fuori dal piatto e prova un menù completamente vegetale.