Stop a menù vegan nelle scuole e negli ospedali: scampato pericolo


Giacomo Vitali
Web content editor

Siamo abituati al fatto che una persona ricoverata in ospedale o un qualsiasi studente che frequenta una scuola con servizio mensa, possa richiedere piatti vegan, vegetariani o comunque in linea con le proprie esigenze culturali, etiche o religiose. Quello che suggeriva però il nuovo testo delle linee guida per la ristorazione collettiva del Ministero della Salute, ha rischiato di negare tutto questo.

Un provvedimento che va contro la libertà di ognuno di noi

dalle mense per combattere il cambiamento climatico

📷 Mentre da noi c’è il rischio di limitare le scelte alimentari nelle scuole, varie università sparse in tutto il mondo scelgono di limitare l’uso di prodotti di origine animale, come la Goldsmiths a Londra. Qui la carne di manzo sarà completamente bandita dalla mensa e da tutti i negozi di cibo del campus. © Nomad_Soul

Il testo, ancora al vaglio dei ministeri, è molto contraddittorio circa il poter richiedere dei pasti differenziati sulla base di motivazioni personali. Questo aspetto è stato chiaramente messo in luce dalla Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana SSNV, che riporta come nel documento attuale gli autori affermino la necessità «di programmare diete che rispondano alle specifiche esigenze etiche, culturali, religiose di differenti gruppi» ma, poche righe dopo, consigliano ai gestori delle mense di non concedere menù differenti da quello di riferimento, se non in caso di patologie accertate.

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Nel documento viene addirittura scritto: «da notare che le motivazioni salutistiche o ambientali che portano ad adottare modelli diversi da quello mediterraneo spesso non sussistono», una dichiarazione assolutamente ideologica e priva di basi scientifiche.

Scampato pericolo, ma bisogna rimanere vigili

Il documento non è ancora legge, per questo la Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana SSNV aveva fatto un appello pubblico nei giorni scorsi invitando tutti a sottoscrivere una lettera aperta indirizzata al Ministero della Salute, lettera in cui si chiedeva un urgente intervento per modificare la nuova proposta sulle mense.

Anche in seguito allo scalpore suscitato dalla raccolta firme, la dottoressa Luciana Baroni, presidente di SSNV, ha avuto modo di parlare direttamente col direttore dell’ufficio nutrizione e informazione ai consumatori del Ministero della Salute, il dott. Giuseppe Plutino.

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In questo incontro è stato assicurato che continuerà a essere rispettato il diritto di scegliere il proprio menù per motivazioni etiche, culturali e religiose senza bisogno di certificati medici. Parlando delle mense scolastiche, il direttore ha mostrato molta disponibilità impegnandosi a intervenire personalmente nel caso i genitori si vedessero rifiutare il diritto a un menù vegetale.

Con le assicurazioni elargite durante questo colloquio ufficiale, il rischio di veder limitata la nostra libertà sembra superato. È però indubbio che almeno tra alcuni di coloro che si sono occupati di redigere il documento tanto discusso, ci fosse una volontà di cancellare il diritto di avere un menù vegetale o di altro tipo. Per questo nulla va mai dato per scontato e dobbiamo continuare a vigilare.

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