Stop gabbie e mutilazioni maiali, proposta di legge dell’On. Brambilla


Simone Montuschi
Presidente

L’Onorevole Michela Vittoria Brambilla, da sempre impegnata nella difesa dei diritti degli animali, ha presentato oggi, mercoledì 4 dicembre 2019, una proposta di Legge che ha l’obiettivo di vietare alcune crudeli procedure utilizzate negli allevamenti italiani, causa di grave sofferenza per milioni di maiali.

L’obiettivo della proposta di Legge consiste nell’apportare concrete modifiche al decreto legislativo 7 luglio 2011, n. 122, con il quale il nostro Paese ha attuato la normativa europea che stabilisce le norme minime per la protezione dei suini (direttiva 2008/120/CE).

Una proposta di legge in linea con i nostri obiettivi per i maiali

Alcune di queste modifiche corrispondono ai contenuti della nostra campagna #SOSpig, con cui ci rivolgiamo alla grande distribuzione organizzata affinché le catene di supermercati italiani abbandonino il confinamento delle scrofe in gabbia e le mutilazioni effettuate sui suinetti. Una campagna lanciata dopo una lunga indagine realizzata negli allevamenti italiani di maiali e, proprio per il nostro impegno e la nostra esperienza siamo stati invitati a partecipare e a intervenire alla presentazione della proposta di Legge.

Se diventasse Legge la proposta dell’onorevole Brambilla introdurrebbe due norme inderogabili.

Scrofe: una vita in gabbia

Le scrofe negli allevamenti sono costrette a incessanti cicli di riproduzione. Trascorrono più di 1/3 della loro vita in gabbia che non permette nessun movimento, provocando ferite e stress. Aiutaci a fermare questa crudeltà! #SOSpigFIRMA PER DIRE NO ALLE GABBIE ➡ www.sos-pig.it

Posted by Essere Animali on Monday, April 15, 2019

La prima è il divieto di allevamento in gabbia per le scrofe in gestazione e in allattamento, ora consentito dalla normativa europea. Le scrofe trascorrono più di un terzo della loro vita dietro sterili sbarre di acciaio, in spazi angusti dove non riescono nemmeno a muoversi e a prendersi cura dei loro piccoli.

La seconda norma, invece, introduce il divieto della castrazione chirurgica dei suinetti maschi, un’operazione estremamente dolorosa che ha lo scopo di prevenire la formazione di un sapore sgradevole nella carne. Si tratta di una pratica effettuata, nella quasi totalità dei casi, senza l’impiego di anestesia e analgesia. È causa di enorme sofferenza per milioni di maialini di soli pochi giorni di vita, nonostante sia possibile ricorrere a valide alternative, come ad esempio l’immunocastrazione.

Maiali mutilati alla nascita

In Italia 9 milioni di maiali vengono mutilati della coda a pochi giorni dalla nascita e, se maschi, castrati senza anestesia né analgesia. Queste pratiche crudeli causano estrema sofferenza ad animali intelligenti e sensibili. Aiutaci a fermarle! #SOSpigFIRMA PER DIRE NO ALLE MUTILAZIONI ➡ www.sos-pig.it

Posted by Essere Animali on Wednesday, May 15, 2019

La proposta di Legge ha il merito di reiterare il divieto della mutilazione della coda e della troncatura dei denti come interventi routinari. Il taglio sistematico della coda, in particolare, è ancora praticato nella quasi totalità degli allevamenti intensivi in Italia, in chiara violazione della direttiva europea che prevede l’obbligo, tra l’altro, di fornire adeguati arricchimenti ambientali per evitare il fenomeno della morsicatura della coda tra i maiali.

Più controlli negli allevamenti

Attraverso le indagini realizzate dal nostro team investigativo e dai nostri infiltrati, vi abbiamo purtroppo mostrato numerosi episodi in cui si sono compiuti maltrattamenti nei confronti dei maiali in alcuni allevamenti italiani.

La proposta di Legge dell’Onorevole Brambilla interviene anche sotto questo aspetto, evidenziando le frequenti violazioni della normativa europea per la protezione dei suini riscontrate negli allevamenti del nostro paese. Di conseguenza, sottolinea la necessità di intervenire sul fronte dei controlli e di intensificare le ispezioni all’interno degli allevamenti,affinché queste “coinvolgano, ogni anno, almeno il 70% dei suini allevati in Italia.”