Vittoria al TAR, allevamento di visoni dovrà chiudere!


Simone Montuschi
Presidente

Con il deposito della sentenza il TAR Veneto ha accolto il ricorso che avevamo presentato insieme alla LAV contro l’insediamento di un allevamento di 11 mila visoni a Villadose, in provincia di Rovigo.

L’allevamento, aperto tre anni fa a un solo chilometro dal centro del paese, dovrà cessare l’attività.

📷 Immagine del corteo organizzato nel 2016 a Villadose insieme alla Lav. © Essere Animali

Le falle del Comune che hanno portato alla vittoria

La sentenza del TAR Veneto considera il comportamento del Comune non corretto.

In particolare, il Comune non ha qualificato l’allevamento come “intensivo”, evitando quindi di applicare la disciplina sulle distanze delle abitazioni rispetto agli allevamenti di questo tipo prevista dalle norme regionali. Basti pensare che le prime case sorgono ad appena 45 metri dalla struttura.

Il ricorso, che abbiamo depositato assieme a LAV, ha dimostrato invece che le deiezioni e gli altri scarti prodotti dagli allevamenti di visoni non venivano smaltiti sui campi e questo è il motivo principale, secondo la legge, per il quale l’allevamento andava considerato di tipo intensivo. Di conseguenza andava fermata l’autorizzazione per il cambio d’uso della struttura.

«La sentenza del TAR sia uno stimolo per Governo e Parlamento. Nel nostro paese il numero degli allevamenti è drasticamente calato e l’industria della pellicceria è in crisi, grazie alla presa di coscienza dei consumatori.» dal nostro comunicato stampa.

Ma non è tutto. L’allevamento era da classificarsi come “industria insalubre di prima classe” e quindi sarebbero state necessarie ulteriori verifiche igienico-sanitarie che il Comune non ha svolto.

Infine, il Comune aveva inizialmente richiesto una valutazione sull’impatto olfattivo dell’allevamento ma in seguito aveva rinunciato ad acquisirla, nonostante sia provato che i visoni emettono emissioni olfattive nove volte superiori rispetto a quelle dei bovini.

Con il ricorso, abbiamo dimostrato anche i rischi legati alla diffusione sul territorio del visone americano, oltre all’impatto ambientale di questi allevamenti.

Un nuovo passo verso la fine definitiva delle pellicce

Grazie alle scelte dei consumatori, sempre più sensibili nei confronti della sofferenza degli animali, l’industria della pellicceria è in forte crisi.

Importanti stilisti e numerose aziende di moda globali hanno già rinunciato all’uso di pellicce animali. Anche lo scenario europeo è decisamente a favore di un possibile divieto, ben 15 paesi europei hanno vietato gli allevamenti di animali da pelliccia o li hanno normati così severamente da renderli di fatto irrealizzabili.

Con la prossima chiusura dell’allevamento di visoni di Villadose, anche il nostro paese si avvicina all’obiettivo. In Italia ne rimangono attive circa una ventina di strutture principalmente in Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna.

La nostra associazione da tempo chiede l’introduzione di un divieto nazionale di allevamento di animali da pelliccia, sulla base di motivazioni etiche, scientifiche e sociali. In Italia anche quest’anno, proprio verso fine novembre, sono iniziati negli allevamenti le uccisioni di 145 mila visoni. Aiutaci a porre fine a questa inutile crudeltà, partecipa alla nostra campagna.