Una nuova ricerca lo conferma: anche i pesci provano dolore
Voler interpretare il silenzio di un pesce come indifferenza o incapacità di provare emozioni è sbagliato. È il lavoro della dottoressa Lynne Sneddon dell’Università di Liverpool questa volta a ribadirlo.
A settembre l’esperta ha pubblicato le conclusioni relative alla riesamina dei 98 studi già svolti sui pesci per l’accertamento della loro capacità di provare dolore. Ciò che ha dedotto la Sneddon è che il modo in cui i pesci avvertono il dolore e quello in cui lo sentiamo noi sono molto più simili di quanto si potesse pensare.
Sono in grado di soffrire
Gli esperimenti scientifici analizzati dalla ricercatrice, oggetto anche di una pubblicazione su Philosophical Transactions of the Royal Society B, hanno preso in esame i comportamenti di pesci differenti in situazioni di disagio e dolore.
In seguito a stimoli negativi si è per esempio osservato che questi animali modificano il proprio comportamento in modo molto evidente: quelli di alcune specie sono diventati meno attivi, altri hanno perso l’appetito, altri ancora sono andati in iperventilazione o hanno cominciato a strofinare l’area “offesa” come per massaggiarla.
Un caso particolare di un animale che tutti conosciamo bene è quello dei pesci rossi. Bistrattati perché considerati erroneamente di scarsa memoria, si è osservato che non tornavano nell’area dove erano stati sottoposti ad uno stimolo negativo almeno per i tre giorni successivi in quanto memori dell’esperienza traumatica. Gli esempi sono davvero numerosissimi.
A un occhio non esperto questo può voler dire poco e sembrare banale, ma in ottica scientifica ciò suggerisce non solo che i pesci avvertano il dolore, ma che siano in grado di agire o rispondere in funzione di esso con azioni complesse dimostrando quindi di non essere un mero “oggetto” che subisce passivo e ignaro.
Aiutiamo i pesci
La ricerca di Lynne Sneddon dovrebbe poter mettere chiunque di fronte a una conclusione: i pesci provano emozioni e dolore. A maggior ragione gli animali marini dovrebbero quindi essere rispettati come individui, eppure questo oggi ancora non avviene. I pesci sono infatti gli animali meno tutelati e più macellati al mondo.

Per la prima volta in Europa Esseri Animali ha verificato le condizioni degli animali negli allevamenti di pesci. Con telecamere nascoste un nostro investigatore ha scoperto stabilimenti simili a quelli per la carne, ma con milioni di pesci rinchiusi in vasche o in reti sovraffollate, manipolati e trasportati come se fossero oggetti. A loro non è concesso nemmeno lo stordimento prima della morte, sono infatti lasciati agonizzare per lunghissimi minuti.
Con la campagna #AncheiPesci vogliamo cambiare le cose. Aiutaci anche tu!