Grazie alla nostra denuncia, allevatore rinviato a giudizio per la morte di 10.000 galline
Nella provincia di Brescia sono morte a fine giugno ben 10.000 galline soffocate per il caldo.
La notizia è trapelata sui media locali qualche settimana dopo e appena letta ci siamo subito messi in azione con il nostro team legale. Si tratta di una vera e propria strage di animali, morti in condizioni terribili, non potevamo tollerare che una strage simile finisse nel dimenticatoio.
La conferma dai carabinieri forestali
Dopo il nostro esposto contro l’allevamento di Cologne, il controllo da parte dei Carabinieri Forestali ha riscontrato quanto ipotizzavamo: la tragedia delle 10.000 galline morte di caldo è avvenuta per una mancanza da parte dell’allevamento. Il sistema di areazione non aveva infatti un allarme in grado di rilevare un malfunzionamento.
L’allevatore, già multato per l’accaduto con un verbale da oltre tremila euro, risponderà ora in sede legale all’accusa di uccisione di animali.
La vita già difficile delle galline ovaiole
Le galline negli allevamenti intensivi devono già sopportare una vita tremendamente tormentata, come abbiamo mostrato in diverse nostre indagini. Sovraffollamento, stress, cattiva igiene e movimento limitato inducono le galline a strappare le penne a se stesse o alle compagne.
In queste condizioni ogni giorno muoiono decine di animali negli allevamenti, spesso lasciati a stretto contatto con quelli vivi.
È da realtà come queste che provengono la quasi totalità delle uova che troviamo in vendita, comprese quelle utilizzate come ingrediente in prodotti pronti. Eliminarle dalla nostra alimentazione è l’unico modo per evitare la sofferenza di questi animali.
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