Nuovo rapporto ONU: mangiare meno carne vuol dire salvare il pianeta


Giacomo Vitali
Web content editor

Era già chiaro da tempo che una delle chiavi fondamentali per ridurre il riscaldamento globale fosse quella di agire sulle nostre abitudini alimentari, ma ora l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), il comitato scientifico dell’ONU per il clima, ha messo la cosa nero su bianco.

Dati allarmanti

Allevamento di bovini da carne

📷 I cibi animali contribuiscono al 58% dei gas serra emessi dal settore alimentare, il 50% di questi deriva dagli allevamenti di bovini e pecore. © AdobeStock

Il nuovo studio dell’IPCC appena pubblicato, rivela che l’intero settore alimentare globale contribuisce a circa il 25-30% delle emissioni di gas serra del pianeta. In particolare il metano prodotto dagli allevamenti di bovini costituisce, insieme alle risaie, la metà di tutto quello rilasciato nell’atmosfera.

«L’adozione di diete sane e sostenibili, come quelle a base di cereali, legumi, noci e semi, offre grandi opportunità per ridurre i gas serra».

Questo è quello che viene espressamente suggerito nel rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change. Si calcola infatti che un cambiamento radicale in tal senso potrebbe liberare milioni di chilometri quadrati dallo sfruttamento intensivo. In questo modo si ridurrebbero le emissioni di CO2 di circa sei miliardi di tonnellate l’anno rispetto ai livelli attuali.

È necessario agire ora

📷 Manifestazione a Bologna per il Climate Strike for future. © Essere Animali

Una ricerca commissionata dallo stesso istituto l’anno scorso era stata già molto chiara sul problema delle emissioni: se entro i prossimi 12 anni non diminuiamo sostanzialmente i gas serra rilasciati nell’atmosfera, il riscaldamento globale è destinato a causare una crisi alimentare entro il 2050.

Nutrire una popolazione mondiale di 10 miliardi sarà possibile, ma solo se cambieremo il modo in cui mangiamo e il modo in cui produciamo cibo.

«Non vogliamo dire alle persone cosa devono mangiare, ma rappresenterebbe senza dubbio un beneficio, sia per il clima che per la salute umana, se la popolazione dei paesi ricchi consumasse meno carne, e se i politici creassero incentivi appropriati per raggiungere questo scopo».

Così dichiara Hans-Otto Pörtner, uno dei membri del gruppo di lavoro dell’IPCC.

Ciò che si decide di mangiare, rientra nelle scelte personali di ognuno ed è quindi un argomento che non può essere affrontato con imposizioni. Ma è necessario che tutti comprendano – e i governi dovrebbero agire affinché ciò avvenga il più rapidamente possibile – che un cambio verso un’alimentazione a base vegetale è una delle migliori carte che abbiamo per tutelare il pianeta, gli animali e anche noi stessi.

Per renderti conto tu stesso di quanto impattano sull’ambiente le fonti di proteine che utilizzi nella tua vita quotidiana consulta il Footprint Calculator. Per ogni alimento, a seconda di quanto è frequente sulla tua tavola, scoprirai cosa comporta in termini di gas serra, acqua, suolo, vite animali.