Vittoria: chiuso l’allevamento dove abbiamo filmato l’uccisione dei visoni
Dopo anni di campagna l’allevamento di visoni per la produzione di pellicce situato a Fiesso D’Artico, in provincia di Venezia, ha cessato l’attività. Si tratta dell’allevamento in cui nel 2015 il team investigativo della nostra organizzazione ha filmato il momento dell’uccisione dei visoni nelle camere a gas.
Le immagini sono state diffuse anche dal Tg1 e Corriere della Sera e hanno contribuito ad alimentare il dibattito sulla necessità di vietare il crudele allevamento di animali per pellicce.
Le gabbie che contenevano circa 1000 visoni nell’allevamento di Fiesso D’Artico sono finalmente vuote.
Un risultato possibile grazie a tanto impegno
Sin dall’uscita dell’indagine abbiamo promosso diverse iniziative nei confronti dell’allevamento.
- Abbiamo presentato una denuncia per maltrattamento di animali (art. 544-ter c.p.). Oltre al momento dell’uccisione nelle camere a gas, un metodo consentito dalla legge, le telecamere nascoste piazzate attorno al perimetro dell’azienda hanno filmato un operatore afferrare i visoni per la coda, strattonarli brutalmente e catturarli con un collare rigido a strozzo. Comportamenti che hanno generato ulteriori sofferenze agli animali, confermate anche dal parere di diversi medici veterinari.
- Abbiamo inviato diverse segnalazioni per la presenza nell’allevamento di manufatti di amianto, utilizzato come copertura dei capanni in cui sono concentrate le gabbie dei visoni. Ne abbiamo chiesto più volte la rimozione, prevista dalla legge, essendo l’amianto un grave rischio per l’ambiente.
La chiusura dell’allevamento di Fiesso D’Artico non è l’unica buona notizia in tema di pellicce. Da tempo monitoriamo costantemente questo settore e di recente abbiamo saputo dell’esistenza di un allevamento anche in Molise, a Scapoli, in provincia di Isernia. Appresa la notizia ci siamo scoraggiati, in quanto le regioni del sud Italia da tempo non sembravano più toccate dal problema.
Ma anche questo allevamento risulta chiuso. A gennaio 2019 il Dipartimento Unico di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria Regionale ha disposto l’immediata dismissione dell’attività in quanto condotta in strutture “con requisiti igienico sanitari non conformi alle disposizioni normative vigenti”.
Anche questo è segno di un cambiamento, non conviene più investire in questi allevamenti. Le chiusure di Fiesso D’Artico e Scapoli seguono quelle delle aziende di Fossoli (MO), Misano di Gera D’Adda (BG) e Jolanda di Savoia (FE), da noi comunicate solo pochi mesi fa.
Gli allevamenti di visoni in Italia
Per la pelliccia è crisi globale. La maggior parte dell’opinione pubblica la considera un indumento anacronistico e crudele verso gli animali. Negli ultimi anni i maggiori stilisti mondiali le hanno bandite dalle loro collezioni e le stesse case d’asta dove si incontrano acquirenti e venditori di pellicce hanno ammesso che “l’offerta mondiale continuerà a diminuire”.
12 paesi europei hanno già vietato gli allevamenti. A questi può aggiungersi presto l’Irlanda che si appresta a discutere un divieto, mentre in Germania, dove sono in vigore leggi così restrittive da rendere antieconomico allevare visoni, l’ultima azienda ha chiuso pochi mesi fa.
Nonostante questi segnali provenienti da tutto il mondo, in Italia risultano ancora attivi circa 15 allevamenti in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Gli animali sono stabulati in piccole gabbie rialzate da terra e uccisi all’interno dell’azienda. Durante le nostre indagini abbiamo documentato visoni con ferite e comportamenti stereotipati e la presenza di cadaveri nelle gabbie. Si tratta di animali di indole selvatica costretti a condizioni di vita estreme, di totale privazione.
La campagna 160mila visoni da salvare
Il nostro obiettivo è ottenere l’introduzione di un divieto anche in Italia. Diverse proposte di Legge sono state presentate, sia in questa legislatura che nella precedente, ma nessuna è stata discussa.
Alcuni risultati non sono però tardati ad arrivare. Grazie a indagini, iniziative legali e manifestazioni abbiamo impedito l’insediamento di quattro nuovi allevamenti e, dopo la chiusura delle aziende sopra menzionate, Fur Europe segnala una produzione per l’Italia di 145.000 pellicce. Un numero dietro cui vi è la triste uccisione di altrettanti visoni, unica specie allevata in Italia a questo scopo. Ma si tratta di 15.000 animali in meno rispetto all’anno scorso.
Dobbiamo quindi continuare su questa strada. Partecipa alla campagna #160milaVisoni da salvare per ottenere, anche in Italia, la chiusura di tutti gli allevamenti di visoni.