Senza categoria

Sfruttamento degli animali: cosa ne pensano gli italiani?


Giacomo Vitali
Web content editor

Sempre più studi e ricerche dimostrano una considerevole sensibilità degli italiani nei confronti degli animali. Vedendo quello che pensa la maggioranza nel nostro paese su molte forme di sfruttamento il giorno in cui finiranno sembrerebbe essere vicino, ma la realtà si dimostra spesso diversa. Vediamo perché.

Stop a pellicce e animali nei circhi

Può non stupire troppo sapere che secondo i dati 2016 di Eurispes l’86% degli italiani è favorevole all’abolizione degli allevamenti di animali da pelliccia. D’altronde ormai su questo argomento dappertutto si sono fatti grandi passi avanti. Ben 12 paesi europei hanno già proclamato il divieto ed entro il 2020 si stima un calo del 35% dell’offerta di pellicce.

FIRMA ANCHE TU Stop agli allevamenti di animali da pelliccia

Sempre secondo Eurispes inoltre, più del 70% degli italiani è d’accordo a mettere fine all’uso degli animali nei circhi, divieto già messo in atto in 50 paesi in tutto il mondo. A tal proposito il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali Alberto Bonisoli ha più volte confermato l’impegno del Governo su questo fronte. Staremo a vedere.

Polli e animali in allevamento devono avere più tutele

Meno scontati sono i dati di una ricerca ComRes commissionata in vari paesi europei da Eurogroup For Animals all’inizio del 2019 sul benessere dei polli. I risultati mostrano che l’Italia è molto sensibile sul tema.

Secondo  il 78% degli italiani polli e galline devono vivere senza soffrire. Il 90% del campione pensa che gli standard generali di benessere per le galline dovrebbero essere migliorati e il 93% che questi animali dovrebbero essere protetti da leggi migliori rispetto a quelle attuali.

LEGGI ANCHE L’insostenibile produzione di uova

Va inoltre ricordato che secondo i dati registrati nel 2015 dall’Eurobarometro –  il sondaggio d’opinione commissionato periodicamente dal Parlamento Europeo – alla domanda: “lei ritiene che, in generale, il benessere degli animali d’allevamento in Italia, dovrebbe essere maggiormente tutelato rispetto a quanto non lo sia ora?” l’86% degli intervistati dichiara “sicuramente/probabilmente sì”.

I pesci devono avere gli stessi diritti degli altri animali

Anche sugli animali in genere meno considerati, i pesci, le opinioni raccolte da ComRes tra aprile e maggio 2018 mostrano un trend piuttosto incoraggiante. In particolare il benessere dei pesci deve essere protetto quanto quello degli altri animali secondo il 93% del campione.

FIRMA ANCHE TU No all’agonia dei pesci

Gli italiani che credono inoltre fondamentale o importante che questi animali debbano avere un ambiente adatto per nuotare e manifestare i loro comportamenti naturali sono il 96%; quelli per cui è fondamentale o importante che i pesci abbiano la possibilità di trascorrere una vita piacevole sono il 76%.

Cosa ostacola il cambiamento allora?

Se le idee della maggioranza della popolazione sono queste, perché i cambiamenti sembrano troppo spesso ancora lontani? La responsabilità è di tutti.

Della politica, perché spesso l’azione dei nostri rappresentanti non è al passo con i tempi e non considera prioritarie le istanze animaliste ed ecologiste. Anche su tematiche sostenute dalla stragrande maggioranza degli italiani risulta ancora difficile vedere concreti passi in avanti in Parlamento.

Delle aziende, di frequente più preoccupate al risparmio che a investire in sostenibilità e in scelte positive sul lungo termine.

Di tutti noi cittadini e consumatori, che anche dove vorremmo differenti condizioni per gli animali spesso non facciamo passi concreti verso quella direzione. La maggioranza crede che le condizioni degli animali debbano essere cambiate, ma poi compra carne o altri prodotti animali senza farsi troppe domande. Il motivo è che le nostre azioni non seguono in modo automatico le nostre convinzioni, scavalcate da preoccupazioni quotidiane che ci sembrano più contingenti.

E anche della mancanza di informazione, che rende difficile per i consumatori fare delle scelte positive o capire davvero come poter incidere sul futuro degli animali.

Adottare uno stile di vita senza sofferenza e sfruttamento degli animali è un modo importante per andare in una direzione di cambiamento. Possiamo iniziare subito a cambiare le cose, partendo da quello che portiamo in tavola!