Quanto acqua si spreca e si inquina per produrre carne, latte e uova?
Siamo abituati ad averla in casa, a poterne usufruire sempre e a comprarne bottiglie piene a poco prezzo, ma l’acqua non è una risorsa illimitata.
Acqua sprecata
💧Oggi è la #GiornataMondialeAcqua ➡ possiamo fare molto per ridurre lo spreco di acqua, guarda il video e scopri le scelte che puoi fare ogni giorno. #WorldWaterDay
Posted by Essere Animali on Thursday, March 22, 2018
Gli studi lo confermano in modo inequivocabile: sostituire prodotti di origine animale con quelli di tipo vegetale ha un fortissimo impatto sulla riduzione di acqua consumata nella produzione alimentare nel suo complesso; il motivo è semplice e intuitivo.
Produrre cibi e bevande vegetali necessita acqua per far crescere gli alimenti di cui sono costituiti e per i processi di realizzazione quanto si parla di prodotti industriali.
A tutto ciò, il cibo di origine animale aggiunge il massiccio uso d’acqua che una mucca, un maiale o un pollo hanno bisogno per diventare adulti e rimanere produttivi, ovvero quello per l’abbeveramento e – soprattutto – per la coltivazione del loro mangime. Sostentarli per mesi o anni per ottenere carne, uova o latte vuol dire consumare una quantità d’acqua spropositata.
Ciò rende la dieta vegana estremamente più competitiva dal punto di vista ecologico.
Inquinamento dei corsi d’acqua
Negli allevamenti intensivi, l’elevato numero di animali concentrato in un unico luogo, produce elevatissime quantità di deiezioni altamente inquinanti, ricche di azoto, fosforo e potassio. Questi rifiuti finisco facilmente per essere dispersi nei campi – operazione eseguita spesso in modo illecito – e da qui vanno a intaccare le risorse acquifere.
Hanno di recente fatto discutere i rilevamenti effettuati da Greenpeace in fiumi e canali di irrigazione in regioni ad alta densità di stabilimenti intensivi in dieci paesi europei. Come in quelli in Italia, la metà dei campioni raccolti in tutta Europa ha riscontrato livelli di nitrati superiori alla soglia stabilita dall’Ue come indicatore per un “buono stato ecologico” delle acque.
Anche in questo caso, il confronto con una alimentazione a base vegetale non ha partita. Considerando l’impatto di tutti gli alimenti sul nostro ambiente, i prodotti di origine animale da soli generano il 57% dell’inquinamento dell’acqua. Di contro, il loro apporto di proteine è solo del 37% e quello di carboidrati del 18%.
Le scelte che facciamo a tavola sono tra quelle che influiscono maggiormente sull’uso delle risorse del nostro pianeta. Come abbiamo visto nel caso dell’acqua, scegliere un’alimentazione priva o a basso contenuto di proteine animali porta grandi vantaggi.