Pellicce in calo in tutto il mondo, è ora di chiudere il cerchio
Sappiamo che uccidere animali per farne pellicce non è giusto, ma grazie alla sensibilizzazione portata avanti da movimenti e attivisti, anche sempre più consumatori la pensano così: le persone non le indossano più.
Ormai quasi ogni mese un grande brand della moda o un famoso stilista prende posizione contro l’uso della pelliccia nelle sue collezioni. Molti paesi, 12 in Europa, hanno già vietato la produzione delle pellicce e alcune città lungimiranti come San Francisco e Los Angeles hanno reso persino illegale la vendita. Tutto questo ha avuto profonde ricadute sul settore.
Il calo dei prezzi
Dal bilancio 2018 della casa d’asta scandinava Saga Furs, una delle più importanti del mondo, emerge che il livello dei prezzi delle pelli di visone e di volpe sono diminuite rispettivamente del 24% e del 20% rispetto al 2017. L’utile prima delle imposte del Gruppo Saga è così sceso di 10,9 milioni di euro rispetto al 2017, andando in negativo di 1,7 milioni. Come si può intuire, questo avviene in quanto le pellicce non sono più così facili da vendere, segno che i consumatori hanno smesso di apprezzarle come una volta.
Il calo della produzione
Il calo dei prezzi delle pellicce va di pari passo con la diminuzione della produzione, trend in discesa dal 2014. Si stima infatti che nel 2018 si abbia avuto una riduzione del 20 per cento nella produzione di pelliccia di visone rispetto al 2017. Le pellicce di volpe rossa sembrano invece avere avuto un andamento costante, ma la produzione di quelle di volpe blu finlandese è diminuita invece del 15-20 per cento.
I grandi protagonisti di questo mercato sono ben consci del declino. Kopenaghen Fur, la più grande casa d’aste di pellicce al mondo, dichiara senza tanti giri di parole:
«l’offerta mondiale di visone continuerà a diminuire, con una previsione per la fornitura annuale del 2019 sotto le 40 milioni di pelli e un ulteriore calo del 35% nel 2020».
L’Italia non è ancora al passo coi tempi, c’è bisogno del tuo aiuto
Tutti questi segnali dimostrano che il cambiamento è possibile e che il lavoro di associazioni e attivisti per i diritti animali sono fondamentali per portarlo avanti.
Negli scorsi mesi abbiamo riportato i casi delle chiusure di due allevamenti di visoni in Italia e questo ci rende sicuramente molto ottimisti. Tuttavia nel nostro paese ancora oggi vengono uccisi ogni anno 160 mila visoni.
Attualmente in parlamento sono depositate ben due proposte di Legge per il divieto dell’allevamento di animali da pelliccia, ma non sono ancora state discusse.
Partecipa alla campagna #160milaVisoni da salvare per ottenere, anche in Italia, la chiusura di tutti gli allevamenti di visoni.