Parla la CNN: un’alimentazione a base vegetale riduce fortemente le emissioni di gas serra
C’è chi non ha minimamente a cuore la sofferenza degli animali. C’è chi dice che non gli interessano gli effetti cancerogeni della carne. Nessuno ormai può però sostenere che l’enorme impatto della zootecnia sull’ambiente sia una falsità o una questione marginale.
Sempre più osservatori autorevoli riportano i dati e i numeri degli allevamenti e ne traggono le logiche conclusioni. CNN, Lancet, Science, lo dicono tutti: meno carne per il bene del pianeta.
La CNN, ben nota emittente televisiva americana, ha di recente pubblicato un articolo che mette in luce come nonostante la produzione di carne abbia conseguenze molto negative per l’ambiente, se ne produca sempre di più. Oltre a ricordare come gli allevamenti producano il 14,5% di emissioni globali di gas serra (dati FAO, ma secondo alcune stime che includono anche i sottoprodotti e le fasi di trasporto si parla del 51%) la CNN riporta i dati di una ricerca pubblicata su Science e diffusi anche da Lancet, la nota rivista inglese di medicina.
Nell’articolo viene ricordato come uova, latte, carne, itticoltura impattino sull’83% dei terreni usati per produrre cibo, sul 58% delle emissioni del settore food, apportando però solamente il 37% delle proteine e il 18% delle calorie assunte normalmente dai consumatori. A fronte di questi e altri dati riportati nel video qui sotto, la CNN conclude in questo modo:
«… una dieta priva di prodotti animali ha enormi benefici ambientali.»
Changing our diets could contribute 20% of the effort needed to keep global temperatures from rising that critical 2°C above pre-industrial levels, according to a UN report. So why are we eating more beef than ever? https://t.co/vu4EdlJ1uK pic.twitter.com/7B3zREeZ6T
— CNN (@CNN) 14 dicembre 2018
La carne aumenta le spese mediche
Nella pubblicazione di Lancet si affronta anche un altro tema: il costo in salute. Non si parla di un costo astratto, ma di soldi veri. Secondo un recente studio le spese mediche direttamente imputabili agli effetti negativi del consumo di carne rossa e trasformata saranno 285 miliardi di dollari nel 2020 – ovvero lo 0,3% del PIL mondiale – e i decessi il 4% del totale.
Lancet sottolinea l’importanza di ridurre l’apporto di carne nell’alimentazione e suggerisce interventi concreti. Una tassa mirata sulla carne e una più attenta distribuzione dei sussidi all’agricoltura sono misure che gli stati potrebbero mettere in campo fin da subito per incentivare un cambiamento nei consumi.
È ora che la politica globale riconosca il problema e faccia la sua parte con strumenti adeguati per affrontarlo, così come si fronteggia l’inquinamento dei trasporti e di altri settori.
Fai anche tu la tua parte. Scopri tutti i consigli per un’alimentazione ecosostenibile.