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Bobby e Piggy, 2 vite a confronto


Simone Montuschi
President

Vi vogliamo raccontare due storie, quella di Bobby e di Piggy. Le loro sono le vite di milioni di animali. Entrambi sono intelligenti, socievoli e pieni di voglia di vivere. In cosa sono diversi? Bobby è un cane e Piggy è un maiale. L’essere umano ha deciso che il primo è un amico e il secondo è salsiccia e pancetta. Questo ha reso le loro vite totalmente diverse.

Primo giorno di vita

Bobby

La famiglia di Bobby il cane

Bobby è il terzo di nove cuccioli. È nato nella cuccia di Lana, la sua mamma, un cane d’appartamento che vive da tre anni nella casa di Marco e Laura. I due non vedevano l’ora di prendersi cura dei suoi piccoli e hanno fatto tutto il possibile per rendere calda e confortevole la cuccia della loro cagnetta prima che partorisse.

Piggy

La nascita di Piggy il maialino

📷 © Essere Animali

Anche Piggy è il sesto di dieci fratelli. È nato nel capannone di un allevamento intensivo, nella gabbia dove è stata rinchiusa 1823: questo è il numero che si legge sull’etichetta pinzata all’orecchio sinistro di sua mamma. Il pavimento è freddo come la luce elettrica della stanza e l’aria è pesante e puzza di ammoniaca. Abbiamo deciso di chiamarlo noi Piggy, ma a lui nessuno ha dato un nome.

5 giorni dopo

Bobby

Il cane Bobby e i suoi fratelli

Bobby è teneramente accudito in tutto e per tutto dalla sua mamma e si gode il tepore delle coperte insieme ai suoi fratellini. A volte si muove un po’ troppo e cade fuori dalla cuccia, ma Lana è sempre pronta a riprenderlo. Ogni tanto Marco e Laura lo prendono in mano e lo accarezzano, è una bella sensazione. Non potrebbe desiderare nulla di meglio.

Piggy

L'amputazione della coda di Piggy

📷 © Essere Animali

La mamma di Piggy non può accudire né lui né i suoi fratelli: 1823 è rinchiusa in una gabbia che non le permette nemmeno di girarsi. Ciò dovrebbe evitare che le scrofe schiaccino i loro piccoli, che possono invece entrare e uscire attraverso le sbarre della struttura, ma uno dei fratelli di Piggy è invece rimasto sotto alla mamma e lei non può farci niente. Il fratellino morto giace lì in mezzo a loro e un altro che se ne sta tutto solo vicino a una parete sembra malato.

Anche Piggy in questi giorni ha avuto i primi contatti con alcune persone. Senza anestesia gli sono stati tagliati i testicoli e amputata la coda. Gli brucia ancora tutto.

30 giorni dopo

Bobby

Bobby e i suoi fratelli

Bobby ha cominciato ad assaggiare del cibo diverso dal latte materno. Non è male, glielo hanno fatto assaggiare i suoi amici umani. Marco e Laura gli piacciono molto, hanno un buon odore e le loro carezze sono molto piacevoli. Bobby e i suoi fratelli sono anche usciti all’aperto nell’erba per la prima volta, si divertono un mondo.

Piggy

Piggy con gli altri maiali

📷 © Essere Animali

Piggy e i suoi fratelli sono stati allontanati dalla mamma. Li hanno trasferiti in un recinto insieme ad altri maiali della stessa età. Sono in tanti, tutti impauriti e confusi. Il pavimento è in cemento e non c’è paglia. È lì solo da pochi giorni, ma non riesce a trovare un punto dove dormire senza sdraiarsi sugli escrementi suoi e dei suoi compagni.

A Piggy e a tutti i porcellini è stato fatto un tatuaggio con una pistola ad aghi sfregando forte l’inchiostro sulle cosce con una spazzola. Anche se gridava non hanno smesso. Infine gli hanno pinzato una targhetta nell’orecchio con un numero identificativo. Ora Piggy è 5064.

In quegli spazi Piggy si sente soffocato. Non sa cosa fare, non sa come muoversi, gli sembra di impazzire e a volte comincia a mordere le orecchie dei compagni senza motivo. È sbagliato, ma non riesce a fermarsi. D’altronde anche lui è stato ferito ad un orecchio e gli si è formata una grossa crosta che gli brucia sempre di più.

3 mesi dopo

Bobby

Il cane Bobby all'aperto

Bobby ha vissuto fino a pochi giorni fa in una casa dove si prendono totalmente cura di lui e dei suoi fratelli. Marco e Laura lo hanno anche portata da un veterinario che lo ha sverminato e vaccinato, così che ora è al sicuro dalle malattie più rischiose per i cuccioli. Non vive più con loro però. Bobby è stato infatti adottato da una nuova famiglia che sembra felicissima di averlo con loro che lo porta tutti i giorni fuori. Bobby ama giocare all’aria aperta. A casa gli hanno pure comprato un grosso osso di plastica, ottimo da masticare.

Piggy

Piggy e i maiali nel recinto

📷 © Essere Animali

Man mano che Piggy e gli altri crescevano sono stati spostati in diversi recinti all’interno dell’allevamento intensivo. Un volta ha provato a rifiutarsi, ma un uomo gli ha dato la scossa con uno strano strumento e poi lo ha pure colpito con un calcio. Da quel momento in poi non ha più provato a fare resistenza.

Ogni tanto qualche maiale malato viene portato via e non lo vede più, altre volte invece qualcuno muore e rimane sul pavimento per giorni a marcire, con tante mosche che gli ronzano attorno.

11 mesi dopo

Bobby

Bobby il cane felice

Bobby è diventato un bellissimo cane e adora la sua nuova famiglia. Ogni giorno gli fanno fare dei giri fuori casa, lo coccolano e ci giocano. Si diverte moltissimo a riportare il bastone e ha imparato a dare la zampa. Qualche volta, anche se non gli piace, gli fanno il bagno, ma per il resto è proprio una pacchia. Se fa freddo gli mettono pure una piccola mantellina prima di uscire.

Bobby è felice. Non verrà mai abbandonato, non rimarrà mai solo e potrà sempre contare sugli esseri umani che lo hanno adottato. La sua vita sarà serena, lunga e senza preoccupazioni.

Piggy

Piggy il maiale nel macello

Piggy è stato spostato insieme ai suoi compagni per l’ultima volta: li hanno caricati a forza su un camion e catapultati in una situazione a loro sconosciuta. Non capisce cosa succede, stretto tra i compagni si accorge solo che si stanno muovendo. Per la prima volta è fuori dal capannone dell’allevamento, ma riesce a stento a scorgere quello che c’è fuori. Sente caldo, poi freddo, a volte si fermano poi ripartono. Ha tanta paura e tanta sete.

Piggy non sa quanto tempo è passato, ma alla fine, stremato, viene fatto scendere insieme agli altri in uno strano posto con il pavimento scivoloso ricoperto di piastrelle bianche. Tutto puzza di sangue. Man mano che li fanno entrare sente sempre più forti le urla di quelli che lo precedono. Qualcosa non va, ha paura, vuole scappare, ma è impossibile. Alla fine arriva il suo turno. Un uomo gli mette una pistola in mezzo alla fronte e a un certo punto sente una fortissimo dolore. Poi tutto è confuso, non sente più e viene appeso per le zampe posteriori. Se è stato fortunato Piggy è incosciente mentre gli viene fatto un taglio alla gola. Certo non potremo saperlo mai.

Se a Bobby fosse stato riservato il destino di Piggy, tutti l’avrebbero considerata una barbarie intollerabile e inconcepibile, come dimostra il caso dei cani usati come cibo in Cina e Corea. Ma Bobby non è un maiale.

Siamo noi a fare la differenza e a decidere la sorte di miliardi di animali costretti a vivere in un allevamento intensivo.

Con le nostre scelte possiamo cambiare la loro esistenza rendendola degna di essere vissuta. Scopri tutti i consigli per un’alimentazione senza sofferenza sugli animali.