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Abbandonati negli allevamenti, milioni di animali annegati durante l’uragano Florence


Simone Montuschi
President

Mentre gli allevatori fuggono insieme a gatti e cani, milioni di animali vengono deliberatamente lasciati indietro negli allevamenti intensivi alla mercé dell’uragano Florence. Tanto i danni saranno risarciti dalle assicurazioni e di polli e maiali ce ne saranno di nuovi.

La sorte degli animali abbandonati

Lo stato americano del Nord Carolina, fortemente colpito in questi giorni dalla furia dell’uragano, è uno dei maggiori produttori di bestiame della nazione e il secondo nell’allevamento di maiali. Nonostante questo, a differenza degli animali da compagnia, che per legge devono essere inclusi nei piani di evacuazione del governo durante i disastri naturali, agli animali degli allevamenti intensivi non viene fornita alcuna protezione legale. Esattamente come per dei beni immobili ci penserà l’assicurazione a risarcire i produttori. Gli animali sono merce sacrificabile.


Così, mentre le acque alluvionali inondano i capannoni, gli animali affogano senza alcuna possibilità di fuggire e le gabbie si trasformano velocemente in tombe. Le perdite rilevate fino ad ora sono già doppie rispetto a quelle dell’uragano Matthew del 2016.

Il Dipartimento Agricoltura del Nord Carolina ha dichiarato che sono già morti affogati 3,4 milioni tra polli e tacchini e 5.500 maiali.

Un altra conseguenza delle inondazioni in corso è l’impossibilità di rifornire di mangimi gli allevamenti non colpiti. Le uniche rilevazioni certe per ora vengono dal marchio Sanderson Farms, che oltre alle perdite già constatate ha contato circa 30 allevamenti di fornitori isolate dalle acque di piena. Ognuno degli allevamenti ospita circa 211.000 polli, per un totale di oltre 6 milioni di uccelli lasciati a loro stessi. Scampati alla morte per annegamento, questi animali potrebbero presto morire di sete e di fame. Un altro rischio calcolato.

Il pericolo per la salute e per l’ambiente

Allevamento inondato

📷 © Rick Dove/Waterkeeper Alliance

Oltre alle vite degli animali, ciò che gli allevatori hanno lasciato alle loro spalle durante la fuga, sono i danni ecologici. È risaputo l’effetto nocivo che hanno gli allevamenti intensivi su salute e ambiente, già per coloro che ci vivono vicino, ma in questo caso il problema è aggravato.

Le autorità dello stato riferiscono infatti che, se da un lato sono state chiuse molte fosse di raccolta di letame prima dell’arrivo di Florence, numerose sono state lasciate all’aria aperta e hanno ceduto. C’è il serio rischio che urine e feci animali vengano trasportate in grandi quantità sui campi vicini e insieme a loro agenti inquinanti e patogeni tra cui salmonella, E. coli e coliformi fecali.

Si dovrà aspettare il rientro degli allevatori per capire l’entità complessiva della catastrofe, visto che per ora di molti allevamenti non si ha nessuna notizia. Ciò che è certo è che milioni di animali sono stati considerati come “perdite calcolate”. Non basta che già 1 animale su 5 muoia negli allevamenti ancora prima di arrivare al macello, per colpa delle cattive condizioni di allevamento, qui si è permesso che morissero soffocati dalla paura e dall’acqua senza scrupoli.

Noi crediamo che la sofferenza all’interno degli allevamenti intensivi non sia mai ammissibile. Per questo ti chiediamo di aiutarci a chiudere l’allevamento degli orrori di cui abbiamo diffuso le immagini nella nostra nuova inchiesta.