Maltrattamenti in allevamenti di maiali: sigilli e multe nel forlivese
I controlli in due allevamenti di maiali nella provincia di Forlì hanno rilevato gravi inadempienze che generavano sofferenza agli animali. Sono stati trovati suini ammassati in stretti box, e in molti casi senz’acqua e feriti.
Maiali lasciati a loro stessi
«A seguito del controllo di alcuni maiali maschi adulti che presentavano ferite sul posteriore ed evidenti gonfiori, emergeva che erano stati sottoposti a castrazione chirurgica senza trattamento anestetico con notevoli sofferenze.»
Questo è ciò che ha dichiarato il servizio veterinario dell’Asl della Romagna che ha svolto la verifica insieme ai carabinieri della forestale di Santa Sofia.
La castrazione senza anestesia è in verità una pratica standard negli allevamenti intensivi. Secondo la normativa però, per limitare il dolore, l’operazione deve essere fatta nei primi giorni di vita dei maialini.
Oltre alle terribili condizioni in cui hanno trovato molti maiali, i carabinieri forestali hanno rilevato anche irregolarità nella tenuta dei registri e nelle vasche per la raccolta dei reflui.
A seguito del controllo, gli animali sono stati sequestrati e il veterinario responsabile in questi allevamenti è stato accusato di maltrattamento di animali. Altre persone sono sottoposte ad indagini. Sono state anche emesse sanzioni amministrative per 16mila euro.
I maltrattamenti continuano
È bene che a Forlì si sia fatto luce su questa situazione scandalosa, ma come rilevato nelle nostre indagini, non si tratta di un caso isolato. In collaborazione con il Daily Mail ad Aprile abbiamo documento decine di maiali morti in un allevamento fornitore del rinomato Prosciutto di Parma. Questo reportage con il quotidiano inglese è solo l’ultimo di altre inchieste a seguito delle quali il Corpo Forestale dello Stato, dopo la nostra denuncia, è intervenuto riscontrando maltrattamenti e illegalità.
Negli allevamenti intensivi non c’è il minimo riguardo per gli animali, che vivono già di per sé in condizioni crudeli e di continua sofferenza. Anche una recente ispezione della Commissione Europea ha messo in luce come gli stabilimenti italiani non facciano nulla per evitare il sistematico taglio delle code senza anestesia ai maialini, procedura che si dovrebbe applicare solo in casi limite.
Bisogna agire!
Le norme possono porre dei limiti al supplizio dei maiali e bisogna lottare affinché siano rispettate e sempre più stringenti. Ma l’unico modo per fermare una volta per tutte il loro maltrattamento è solo uno: non mangiarli.
Fai una scelta, falla per loro e per tutti gli animali rinchiusi negli allevamenti: elimina la carne dal tuo piatto.