In Olanda nuove proposte per ridurre il consumo di carne. Ma non sono soli


Simone Montuschi
President

Gli olandesi dovrebbero ridurre drasticamente il loro consumo di carne per contribuire a salvaguardare salute e ambiente. Questo è quello che viene dichiarato dal Consiglio per l’Ambiente e le Infrastrutture, un ente consultivo del governo dei Paesi Bassi.

Le indicazioni per il governo olandese

L’ente ha consegnato, direttamente nelle mani del ministro dell’agricoltura, un report in cui si evidenziano diverse necessità. Innanzitutto l’esigenza di muoversi verso un sistema alimentare più sano. Oggi il rapporto tra la carne e le proteine vegetali consumate dalla popolazione è circa 70:30, con tutti i danni collaterali alla salute che comporta un consumo eccessivo di derivati animali. Quello che viene fortemente raccomandato dall’istituto è che entro il 2030 il rapporto si capovolga e che la gente arrivi ad assumere almeno un 60% delle proteine totali attraverso alimenti di origine vegetale e un 40% da derivati animali.

Le raccomandazioni ufficiali del governo per una dieta sana invitano la popolazione a ridurre il consumo di carne.

Il report indica poi la necessità di sviluppare un piano a lungo termine per diminuire l’inquinamento dovuto alla produzione di carne. In particolare gli allevamenti intensivi, afferma la relazione, sono responsabili del 10% delle emissioni di gas serra prodotte dai Paesi Bassi. A tal proposito il Consiglio suggerisce la possibilità di introdurre un’imposta sui prodotti di origine animale. È indubbio che questi siano segnali positivi, bisogna vedere come risponderà il governo a queste indicazioni.

Altre iniziative sparse per il mondo

Ciò che avviene in Olanda non è l’unico segnale  che ci fa notare che le cose si stiano muovendo. Abbiamo già parlato in passato del fatto che l’idea di una meat tax sia già discussa nell’ambito Europeo.

Singole iniziative locali stanno inoltre cercando di modificare in ottica salutare e rispettosa dell’ambiente la dieta della popolazione, come il progetto “Escola Sustentável” nelle scuole del Brasile.

Il rapporto sul consumo della carne redatto da Greenpeace

Non meno importante è la presa di posizione che proprio in questi giorni ha preso Greenpeace. L’importante organizzazione ambientalista ha per la prima volta redatto un rapporto sul consumo di carne. In questo documento vengono evidenziati dati che, organizzazioni come la nostra, diffondono da tempo. È infatti riportato come gli allevamenti intensivi siano tra le cause principali di deforestazione, perdita della biodiversità, emissioni di gas serra, inquinamento del suolo e dell’acqua. Sulla base delle evidenze, Greenpeace chiede attraverso una petizione all’UE e all’Italia di tagliare i sussidi agli allevamenti intensivi e sostenere aziende agricole ecologiche.

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