Il destino degli agnelli. Quello che abbiamo fatto noi e quello che potete fare voi


Simone Montuschi
President

Ogni anno sappiamo che arriverà questo momento. Circa 400.000 tra agnelli e capretti saranno macellati nei giorni che precedono la Pasqua.

Noi lo abbiamo documentato

In passato abbiamo cercato in tutti i modi di far capire la crudeltà di questa pratica. Siamo andati all’interno di uno stabilimento di macellazione italiano e ne abbiamo diffuso le immagini, che sono state anche riprese dai tg.

Abbiamo documentato il processo. Abbiamo visto come questi animali vengono storditi con scosse elettriche, talvolta a più riprese poiché l’animale non perde sempre coscienza al primo colpo. Sgozzati e appesi a dei ganci per facilitare il loro dissanguamento, i loro corpi spesso si agitano ancora per effetto degli spasmi. Nonostante per legge non sia permesso, abbiamo purtroppo constatato come gli agnelli in attesa di subire questa sorte siano testimoni di ciò che avviene agli altri prima di loro. Ciò costituisce una grave inadempienza degli operatori.

D’altronde lo stress psicologico a cui sono sottoposti i lavoratori di allevamenti e macelli è notevole. Figuriamoci in un momento come quello della Pasqua, dove tutto deve avvenire il più rapidamente possibile. Stordire, tagliare la gola, appendere, stordire, tagliare la gola, appendere, stordire… si tratta di una catena di morte a ritmo serrato. Il loro è un lavoro violento e la violenza porta ad altra violenza, come ci è già capitato di raccontare.

Noi li abbiamo liberati

In questi anni non ci siamo però limitati a testimoniare la triste sorte degli agnelli. Volevamo anche dare un segnale di speranza, con un gesto simbolico: il salvataggio di due di loro. Una notte poco prima di Pasqua siamo andati in un allevamento.  Una volta lì, ci siamo resi conto che non era un compito facile: come fare a sceglierli? Come decidere a quali di loro regalare la libertà sapendo che gli altri verranno uccisi? Alla fine lo abbiamo dovuto fare e sono state salvate Palla e Lana.

Dopo aver visto in che condizioni venivano tenute, vederle muovere i primi passi in libertà e poi crescere felici è un’enorme soddisfazione.

I nostri attivisti insieme a Palla e Neve.

@EssereAnimali/ Francesco Castaldo

Voi li potete salvare 

Quando si leggono i grandi numeri di capi macellati a volte si pensa di non poter cambiare le cose, ma non è così. Il mercato ci condiziona, ma voi, con le scelte di tutti i giorni, potete condizionare il mercato. Queste non sono solo parole e non valgono solo per gli agnelli.

● Negli ultimi 10 anni l’uccisione di agnelli e capretti per Pasqua ha registrato una diminuzione del 40%.

● Rispetto all’anno precedente, la produzione di carne di coniglio nel nostro paese ha avuto un calo del -12% nei primi 7 mesi del 2017 .

● Negli ultimi cinque anni il numero di cavalli macellati in Italia è diminuito del 47% .

Si tratta di segnali positivi e incoraggianti, sicuramente sostenuti dalle numerose campagne di sensibilizzazione e dalle immagini di denuncia, ma che si sono realizzati grazie alle scelte che ognuno di noi fa tutti i giorni.

Per salvare gli animali la scelta più importante che si può fare è quella di non mangiarli. Qui tutti i modi per vivere al meglio senza generare sofferenza a nessuno!