Abbiamo filmato la violenta macellazione degli agnelli per Pasqua


Simone Montuschi
President

Quando le telecamere nascoste si azionano è mattina presto. A piazzarle, in due macelli del centro Italia, è stato il nostro team investigativo.

Gli agnelli sono scaricati brutalmente dal camion, tirati per zampe e orecchie o strattonati con una corda.
Una volta dentro al macello belano impauriti, ma la loro angoscia è destinata a continuare per parecchi minuti.

Immagini terribili, che documentano animali di un mese di vita, appena separati dalla loro mamma, assistere alla morte dei loro simili. Sia durante le operazioni di stordimento, tentate prima con una pinza elettrica e poi effettuate con una pistola a proiettile captivo, sia durante l’uccisione, che avviene con il taglio della gola, questi cuccioli vedono cosa accade agli altri agnelli.

Procedure fuori norma che creano forte stress agli animali

Guarda la video-indagine

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Non è la prima volta che documentiamo queste pratiche nei macelli italiani. È disarmante pensare che non si tratti di casi isolati, ma di prassi. Un modo probabilmente più veloce per macellare gli agnelli nel periodo di Pasqua, quando  aumenta la richiesta di questa carne. 400.000 agnelli sono infatti uccisi in Italia con l’avvicinarsi delle festività pasquali. Ma grazie alle indagini e alle campagne di sensibilizzazione stiamo ottenendo i primi risultati!

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Solo dieci anni fa gli agnelli macellati erano infatti circa il doppio. Questo calo è dovuto solo in minima parte alla vendita di carne proveniente dall’estero. La motivazione principale è in un cambiamento dei consumi, passati da 2 kg/anno procapite di carne di agnello negli anni 2000 a 1 solo kg. E anche quest’anno il Codacons ha rilevato una diminuzione del 10%.

Salvare gli agnelli si può, basta non mangiare la loro carne.

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