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Abolire i macelli? Sì. Dieta vegetariana? No.


Simone Montuschi
President

Abbiamo più volte visto come nell’opinione pubblica ci siano delle contraddizioni evidenti nel modo in cui si concepisce il rapporto tra esseri umani e animali. Di recente è stato per esempio messo in luce il caso legato alle Olimpiadi 2018, in cui lo sdegno provocato dal consumo della carne di cane in Corea del Sud stride con il fatto che macelliamo ogni anno milioni di animali in Italia senza farci troppi problemi.

In America, una nuova ricerca evidenzia paradossi inaspettati e sottolinea come le contraddizioni sul tema possano essere legate alla disponibilità frammentaria di informazioni sull’argomento, ma anche al rifiuto di considerarsi complici della sofferenza sugli animali.

📷 Stefano Belacchi / Essere Animali

La ricerca

Il Sentience Institute ha recentemente condotto un sondaggio negli Stati Uniti su 1.094 adulti per determinare quale sia la percezione delle persone sugli allevamenti di animali a scopo alimentare. A partire da ottobre 2017, il progetto della ricerca prevede di ricondurre il sondaggio ogni 2-5 anni per monitorare le opinioni dei consumatori nel corso del tempo.

Il metodo

Agli intervistati è stato chiesto se fossero d’accordo o in disaccordo con varie dichiarazioni. I ricercatori hanno fatto delle previsioni sull’andamento delle risposte in modo da poter confrontare successivamente le loro aspettative con la realtà.

Il risultato

Gli intervistati si sono espressi in buona parte contro la zootecnia e ben disposti nei confronti di alimenti a base vegetale. Per esempio, il 47,4% del campione è per il divieto a macellare gli animali, il 33% approva il divieto totale di allevamento di animali, e il 66,9% concorda sul fatto che la gente dovrebbe mangiare meno alimenti a base animale e più alimenti di origine vegetale. Questi dati fanno supporre che l’appoggio dell’opinione pubblica su queste tematiche potrebbe avere un terreno più fertile del previsto.

Qui sorgono però le prime contraddizioni evidenziate dalla ricerca.

Il 97,5% degli intervistati ritiene infatti che la propria dieta sia una “scelta personale” e che “nessuno ha il diritto di” imporre loro un’alimentazione vegetariana. Inoltre, il 75,4% del campione sostiene che gli animali della cui carne si sono cibati siano stati “trattati umanamente.”

Le considerazioni

Com’è possibile essere a favore della chiusura dei macelli e degli allevamenti, ma allo stesso tempo opporsi alla dieta vegetariana che ne conseguirebbe?

I ricercatori ipotizzano che questo risultato potrebbe essere dovuto a una mancanza di consapevolezza rispetto al trattamento riservato agli animali d’allevamento. Forse un’informazione maggiore sulle condizioni degli animali negli allevamenti e nei macelli potrebbe influenzare questi dati. Il sospetto è però che la dissonanza cognitiva derivi anche dal non voler accettare di aver supportato il maltrattamento degli animali.

Un fattore non esclude l’altro, ma determinare con certezza la causa di questa dissociazione sarà proprio uno dei punti chiave dei sondaggi e della ricerca nei prossimi anni.

Per essere informato e conoscere cosa accade all’interno degli allevamenti e dei macelli in Italia, guarda le nostre inchieste.