Michael Kors fur-free: la moda del futuro è senza pellicce!
Il mondo della moda è sempre sembrato in qualche modo distaccato dalla realtà in cui vivono le “persone normali”. E anche per questo forse il disinteresse verso tematiche ormai sentite dalla stragrande maggioranza dei cittadini, come l’utilizzo di pellicce animali.
Ma qualcosa sta cambiando e finalmente anche dall’alta moda arrivano segnali di ascolto verso questi temi.
Ultimo nome ad aderire a una scelta fur-free è Michael Kors, stilista americano che ha recentemente acquisito anche il brand Jimmy Choo.
«Grazie agli sviluppi tecnologici nella produzione abbiamo ora la capacità di creare qualcosa di esteticamente lussuoso utilizzando pelliccia non animale», si legge in una nota dell’azienda, che presenterà già a febbraio capi esclusivamente sintetici.
La situazione sta sicuramente andando nella direzione giusta. Di qualche mese fa l’annuncio della svolta anti-pellicce di Gucci, diffuso su tutti i media, mentre più recente e più in sordina la notizia che anche VF Corporation (con i marchi Vans, North Face, Wrangler, Timberland, Lee, Napapijri) ha deciso di aderire a una policy fur-free.
E se a questi recenti impegni a favore degli animali aggiungiamo quelli di grandi nomi come Versace, Armani, Calvin Klein, Stella Mc-Cartney, Tommy Hilfiger, Furla e Ralph Lauren si intravede come il mondo della moda abbia finalmente imboccato la strada che porterà alla fine delle pellicce.
Ci sono però marchi importanti che da questo orecchio sembrano proprio non volerci sentire. Tra i marchi negativi Dior e gli italiani Fendi e Dolce & Gabbana, da sempre promotori della pelliccia. E proprio a loro è diretta una nuova campagna e petizione lanciata in Francia dall’associazione L214 parallelamente alla diffusione di una investigazione sulla produzione di pelliccia di coniglio Orylag.
I conigli Orylag sono allevati in poche aziende francesi per farne pellicce di lusso. Questi animali nascono e vivono in una gabbia, non vedono mai la luce del sole, hanno una vita breve e piena di privazioni e sofferenza. Proprio come i visoni ancora allevati in Italia.
La moda del futuro è senza crudeltà. Di questo ne siamo sicuri e anche i dati italiani ci danno ragione. Ma c’è ancora da rimboccarsi le maniche e fare tanta informazione, sensibilizzazione e pressione!