L’Italia tornerà a esportare carne bovina in Cina: pessima notizia!
Dopo 16 anni l’italia potrà nuovamente esportare carne bovina in Cina. La decisione è avvenuta durante l’incontro tra Angelino Alfano e Wang Yi, il ministro degli Esteri cinesi, in occasione dei lavori del Comitato governativo Italia-Cina. Il bando era stato imposto nel 2001 a seguito della pandemia, nota come morbo della Mucca Pazza, che colpì migliaia di bovini in tutta Europa, Italia compresa.
Una malattia degenerativa che fece anche vittime umane tra chi aveva mangiato carne infetta.
L’eliminazione di questo divieto porterà un incremento dell’export di carne bovina italiana, come è avvenuto dopo lo sblocco dell’esportazione di carne suina, che ha fatto registrare un +92% delle esportazioni agricole in Cina. Questa decisione genererà quindi un aumento di una produzione che in questi ultimi anni sta attraversando una profonda crisi, visto il calo dei consumi di carne rossa tra gli italiani.
In Italia dal 2016 al 2002 c’è stata una riduzione di circa il 50% delle macellazioni di bovini.
Siamo convinti che lo sviluppo di una nazione non deve essere legato a un’attività basata sull’uccisione degli animali. Abbiamo documentato più volte che negli allevamenti o nei macelli si nascondano terribili pratiche cruenti e illegali e che queste problematiche non sono necessariamente causate dalla noncuranza o da responsabilità individuali di operatori o strutture inadempienti, ma piuttosto da un sistema di sfruttamento incompatibile con il reale benessere degli animali. Non solo, l’allevamento e in particolare quello bovino è una delle principali cause del surriscaldamento climatico, i dati confermano che la loro fermentazione enterica e deiezioni sono responsabili di elevate emissioni di gas serra.
Le eccellenze italiane devono esserlo da tutti i lati e non solo da quello economico e il futuro non è certamente incrementare l’allevamento intensivo.