13 foto ti mostrano che gli zoo sono una presa in giro
In Italia sono circa una ventina le principali strutture che utilizzano animali allo scopo di esibirli e guadagnare da questa attività. A differenza di 30/40 anni fa, dove questa vocazione commerciale e puramente espositiva era esplicita, oggi gli zoo continuano comunque a esporre e far riprodurre gli animali per presunti scopi scientifici ed educativi.
Come è possibile perseguire queste finalità richiudendoli in ambienti artificiali?
In queste strutture infatti gli animali subiscono:
- disagio per la reclusione costante in un ambiente surrogato che per quanto spazioso e con arricchimenti ambientali non potrà mai sostituire la libertà nell’ambiente naturale;
- repressione di tutti gli istinti selvatici, gli animali sono completamente dipendenti per ogni necessità dagli esseri umani;
- stress dovuto alla presenza dei visitatori;
- difficoltà di adattamento al nuovo clima;
- alimentazione differente da quella che sceglierebbero in natura.
«L’illusione della natura ricreata artificialmente dall’uomo è per l’uomo stesso. È per il pubblico. Gli animali si sono arresi. Ogni cosa ormai non è per la cultura ma per il nostro intrattenimento.
Un orso riconosce al tatto una roccia di cemento, riconosce il profumo di plastica di una pianta. Noi da lontano non vediamo alcuna differenza.»
Con questa riflessione Federico Villa apre “From Afar” il suo progetto fotografico che l’ha visto impegnato nell’immortalare 10 giardini zoologici sparsi per l’Italia. Il suo lavoro mette in risalto quanto le architetture di questi luoghi siano pacchiane e false. Babbuini che si annoiano tra alberi dipinti, leoni tra gli ulivi, soffitti imbiancati di azzurro a ricreare il cielo, faretti alogeni, televisioni all’esterno delle vasche degli squali, scimpanze con vista mare adriatico, un chiosco di gelati che confina con il recinto di un rinoceronte, queste fotografie descrivono puntualmente quanto questi ambienti siano innaturali e non adatti per ospitare animali selvatici.
13 foto da From Afar
Come sempre a subire le maggiori conseguenze di questa presa in giro collettiva sono gli animali.
La nostra coscienza di fronte a brutture del genere dovrebbe indignarsi e non accettare di visitare o legittimare queste attività imprenditoriali che con pretesti educativi/scientifici giustificano il loro business.