Su Rai 3 scomode verità sulle uova
Nel panorama televisivo italiano “Indovina chi viene a cena” di Sabrina Giannini spicca come uno dei programmi d’inchiesta più seri e approfonditi. Nell’arco di mezz’ora per ogni puntata viene trattato un argomento legato all’alimentazione. Già altre volte sotto i riflettori erano finiti prodotti di origine animale e ieri sera lo spazio è stato dedicato alle uova.
La trasmissione ha trattato l’argomento da molti punti di vista e fornendo molte informazioni interessanti.
- Si è parlato di ovoprodotto e di come le uova schiuse, separate tra tuorlo e albume, miscelate e addizionate di stabilizzanti possano poi essere utilizzate in pasticceria e prodotti da forno con la dicitura “uova fresche”.
- Dai dati del Ministero della Sanità è stato mostrato come i controlli sulle uova siano irrisori: toccano meno dell’1% della produzione.
- Sono state spiegate le nuove varietà di galline ovaiole con i “manuali di istruzione” per ottenerne il massimo rendimento.
- E, cosa più importante per noi, sono state mostrate le reali condizioni di allevamento delle galline che producono quelle uova; la strage dei pulcini maschi, uccisi appena nati perchè non produttivi; la massiccia somministrazione di vaccini e farmaci per tenere in vita gli animali.
Il Team Investigativo di Essere Animali ha accompagnato lo staff del programma all’interno di alcuni allevamenti intensivi di galline ovaiole: in gabbia, a terra e biologico.
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Nel programma sono state mostrate le terribili condizioni delle “gabbie arricchite”, quelle che dal 2012 hanno sostituito le gabbie in batteria ma che poco di meglio hanno da offrire per la vita delle galline. E infatti sono state trovate le solite situazioni: galline ammassate, ferite, malate o morte in decomposizione nelle gabbie.
Ma anche l’allevamento a terra o il biologico industriale (quello dei grandi marchi e dei supermercati) non è poi molto meglio. Le immagini raccolte in allevamenti italiani mostrano chiaramente come vivono (e muoiono) a decine di migliaia le galline all’interno dei capannoni. E si scopre come le fotografie sulle confezioni troppo spesso non rappresentino affatto le reali condizioni di vita degli animali.
Qualcuno di fronte a programmi come questo dice che creano ansia e allarmismo rispetto al cibo. Ma la consapevolezza di cosa mangiamo è fondamentale: per la nostra salute e per la sofferenza inflitta a milioni di animali.
E la buona notizia sai qual’è? Che delle uova si può benissimo fare a meno, anche nelle ricette dove meno te lo aspetti come dolci o maionese.
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