Quando l’ecosostenibilità è di moda
Le sfilate e le riviste di moda danno purtroppo ancora spazio a pellicce, pelle, piumini. Ma qualcosa sta davvero cambiando, proprio dall’interno. Una parte del mondo della moda si sta finalmente facendo portavoce della crescente consapevolezza che la società ha acquisito nei confronti degli animali e dei loro diritti: la strada intrapresa da alcuni grandi nomi è quella della sostenibilità.
I capi cruelty-free sono finalmente arrivati sotto i riflettori di tutto il mondo.
Al primo posto c’è Emma Watson, che già dal 2015 indossa esclusivamente abiti e accessori ecologici e che in occasione del tour promozionale per il suo ultimo film ha deciso di aprire un account Instagram dedicato esclusivamente ai suoi outfit 100% cruelty-free. Non solo grandi firme ma anche piccoli marchi fino ad oggi poco conosciuti, con un minimo comun denominatore: il rispetto di ambiente e animali.
Ma è Stella McCartney dalle passerelle della Fashion Week di Parigi a stupire tutti ancora una volta: dopo essere stata fra le prime a dimostrare come fosse possibile realizzare capi di alta moda senza l’impiego di pelle, piume e pellicce, ha lanciato una collezione in finta pelle praticamente indistinguibile dalla vera. La stilista, che con il suo impegno in favore degli animali rappresentava fino a qualche tempo fa un caso isolato, sta facendo scuola ed è ormai in buona compagnia.
Il circolo virtuoso è in continua crescita e i materiali alternativi anche, ma per vestire cruelty free non è necessario ricorrere a capi costosi, seguire grandi marchi o cercare materiali introvabili: i tessuti che possiamo reperire in qualsiasi negozio sono tantissimi! Qui trovi una lista di cosa da lasciare fuori dal tuo armadio e le alternative cruelty-free alle quali – forse – non hai ancora pensato.
Le azioni quotidiane di ognuno di noi si ripercuotono sull’ambiente che ci circonda e contribuiscono a generare un cambiamento reale. E la direzione intrapresa nel settore abbigliamento come conseguenza di una crescente sensibilità ne è la dimostrazione.