Croazia: mai più animali uccisi per la pelliccia
Quest’anno inizia con una buona notizia: nessun animale potrà più essere ucciso e scuoiato per farne pellicce in Croazia. Il divieto, votato dieci anni fa, è entrato in vigore dal 1 gennaio 2017 e porterà alla chiusura degli ultimi allevamenti di cincillà del paese.
Si tratta di una vittoria molto importante perché al momento in cui la legge è stata votata la Croazia era uno dei paesi con la più alta produzione di pellicce di cincillà al mondo.
La battaglia per ottenere il divieto, portata avanti da Animal Friends Croatia, aveva ottenuto un ampio sostegno da parte della popolazione. Un sostegno che è stato cruciale anche in seguito, quando fino al mese scorso gli ultimi allevatori rimasti hanno cercato con ogni mezzo di ottenere proroghe e annullamento della legge.
La Croazia è da dieci anni nella lista dei paesi che hanno scelto la strada etica e civile di vietare gli allevamenti di animali da pelliccia, ma fino a questi giorni non c’era certezza che questo divieto sarebbe stato applicato a tutti gli effetti. Lo scorso dicembre è stata fatta una consultazione pubblica al riguardo, per dare agli allevatori un ulteriore anno di attività. Ma la grande partecipazione delle persone e il sostegno per il divieto hanno prevalso.
In Europa sempre più paesi stanno prendendo questa strada, grazie alle battaglie delle associazioni, alle investigazioni che mostrano l’orrore degli allevamenti e alla crescente sensibilità delle persone.
- Olanda, Austria, Regno Unito, Croazia, Serbia, Slovenia, Macedonia e Bosnia sono i paesi in cui è stato già votato il divieto.
- Discussioni parlamentari sono invece in atto in Repubblica Ceca, Lussemburgo e Belgio.
- In Svizzera le leggi sul benessere degli animali da pelliccia sono talmente restrittive che non esiste alcun allevamento.
- In Germania simili leggi restrittive stanno portando alla chiusura degli ultimi allevamenti.
- In tutta l’Unione Europea è vietata la commercializzazione di pellicce di cane, di gatto e di foca
E in Italia?
Stiamo chiedendo da tempo la chiusura dei 20 allevamenti che ogni anno uccidono 180.000 visoni. Abbiamo mostrato per la prima volta la sofferenza degli animali in questi luoghi e contribuito a far crescere il NO tra gli italiani, con l’86,3% che adesso si schiera dalla parte dei visoni. Il Parlamento non ha ancora discusso nessuna delle 3 proposte di legge al riguardo e noi continueremo con la campagna Visoni Liberi affinché questo accada quanto prima.