Dopo 146 anni chiude “Il più grande spettacolo del mondo”
In America era un’istituzione. Si pensava non potesse chiudere mai. Invece, dopo 146 anni il circo Barnum abbassa il sipario, lo spettacolo non attira più. Inaugurato ufficialmente nel 1881, nonostante fosse attivo come freak show già da quasi cinquant’anni, il Ringling Bros and Barnum and Bailey Circus, più semplicemente noto come Circo Barnum, aveva costruito la sua fortuna utilizzando come attrazioni «donne barbute, gemelli siamesi, nani, giganti e bestie feroci». Oggi la sensibilità è cresciuta e ciò che prima era “attrazione”, ora viene visto per quello che è: sfruttamento.
Non è tanto una ridotta capacità di saper sognare come sostiene qualcuno, quanto più realisticamente un cambiamento di prospettiva.
Non conta soltanto “l’innocenza” dello sguardo, quell’innocenza che ci vorrebbe per sempre un po’ bambini, felici e inconsapevoli, conta anche la realtà. Senza dubbio non possiamo più far finta di nulla, non possiamo cercare di auto convincerci che sia giusto costringere una tigre a saltare dentro un cerchio infuocato, un elefante a inchinarsi davanti al pubblico, un orso ad andare in bicicletta. Senza dubbio è giunto il momento di diventare “grandi” e andare oltre.
Un anno dopo aver annunciato che gli elefanti del circo, che rendevano famoso in tutto il mondo i suoi spettacoli, sarebbero stati messi “in pensione”, il circo Barnum chiude i battenti. Lo fa perché i costi di gestione sono diventati troppo elevati, troppo estenuanti le battaglie con i gruppi per i diritti animali, ma soprattutto perché i gusti del pubblico sono cambiati.
Il nome Barnum ha fatto la storia del circo, senza ombra di dubbio, ma adesso ci sta dicendo che è il momento di chiuderla questa storia, che i tempi sono cambiati. L’azienda ha dato la notizia ai dipendenti sabato sera, dopo gli spettacoli di Orlando e Miami. Mancano una trentina di date da qui a maggio e sono già state cancellate quelle di Atlanta, Washington, Philadelphia, Boston e Brooklyn.
Difficile dire quanto sia ancora lontano il traguardo di un mondo incantato da un circo senza animali, ma una cosa è certa, la rotta è indubbiamente tracciata.