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Chi mangia pesce, mangia anche plastica


Simone Montuschi
President

Da oggi c’è un motivo in più per smettere di mangiare pesce: uno studio condotto dalla University of Ghent in Belgio sostiene infatti che chi lo consuma abitualmente può arrivare a ingerire in un anno circa 11.000 particelle di materiale plastico.

Il Dr. Colin Janssen esprime in questo modo le sue preoccupazioni:

«Adesso che abbiamo capito che entrano nel nostro corpo e ci stanno un certo periodo di tempo dobbiamo capire qual è il destino di queste materie plastiche. Dove vanno? Vengono inglobate dai tessuti e dimenticate dal nostro corpo o causano infiammazioni e altri problemi? Prodotti chimici escono da queste particelle plastiche e causano tossicità? Non lo sappiamo, ma abbiamo bisogno di saperlo.»

 

Il problema è grave ed è destinato ad aumentare: è stato stimato che nel 2050 nell’oceano ci sarà più plastica che pesci e, di questo passo, le persone che ne fanno un consumo costante potrebbero ritrovarsi ad ingerire 780,000 frammenti di plastica ogni anno.

L’enorme quantità di plastica che inquina i nostri mari non solo ha rischi ancora tutti da chiarire per noi, ma ha effetti disastrosi per gli animali: ha infatti portato i pesci a cambiare le loro abitudini alimentari, e ad ingerire plastica invece di plancton. Le conseguenze? Un esperimento condotto sulle larve di pesce persico ha collegato la presenza di particelle di plastica ad una diminuzione della capacità di sopravvivenza e di crescita. Un’ulteriore minaccia ad un ecosistema già in grave pericolo.

Nonostante le persone siano molto più attente alle proprie scelte alimentari rispetto a qualche anno fa e in molti abbiano deciso di eliminare la carne dalle loro tavole, il consumo di pesce rimane spesso escluso da queste considerazioni, che siano di tipo etico o salutistico. Eppure non solo sono esseri intelligenti e sensibili come gli altri animali ma, proprio come succede sulla terraferma, il problema della loro alimentazione è una minaccia reale sia per loro che per il pianeta e chi ci vive.

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In un contesto del genere, è più che mai evidente come le sofferenze che procuriamo ad animali e ambiente abbiano un impatto negativo anche sulla nostra salute. Eliminare dal nostro piatto alimenti di origine animale si pone come l’unica soluzione per salvaguardare la nostra e la loro vita.