Non mangi carne ma alle uova non rinunci?
Tantissime persone che hanno fatto la saggia scelta di eliminare la carne dalla propria alimentazione pensano che il consumo di derivati animali non abbia poi molti aspetti negativi per gli animali. Se la carne viene subito associata all’uccisione e alla sofferenza degli animali lo stesso non accade per latte e uova, che si presume siano prodotti naturalmente dagli animali.
Prendiamo il caso delle uova: come vivono davvero le galline?
Purtroppo quello che in natura sarebbe il frutto di un comportamento naturale, in conseguenza delle richieste del mercato viene portato all’estremo negli allevamenti, provocando agli animali terribili sofferenze.
Il 95% delle uova che entrano nel mercato italiano provengono da allevamenti con galline in gabbia o “a terra” e il restante 5% da allevamenti di tipo biologico. Scopriamo cosa si nasconde dietro questi nomi.
Allevamento biologico: è la condizione dove le galline vivono meglio, se meglio può considerarsi vivere in 6 in un metro quadro: più o meno come far vivere 6 persone in una singola stanza per tutta la loro vita!
Anche il cosiddetto “allevamento a terra” nasconde molto spesso un’omissione: infatti la terra è quella dei capannoni, che ospitano fino a 9 animali per metro quadrato sotto luci accese fino a 16 ore consecutive per far aumentare la produttività e quindi in condizioni tutt’altro che naturali. E negli allevamenti all’aperto non va meglio, se non per il fatto di avere un pò d’aria in più.
Nel caso delle gabbie, le galline sono costrette a vivere in spazi estremamente ridotti, non più grandi di un foglio A3, dove, a causa dell’impossibilità di movimento, le zampe e lo scheletro dell’animale si deformano.
Tutte le galline, nessuna esclusa, subiscono il taglio del becco. Contrariamente a quanto si creda questa non è una pratica indolore: questa parte del loro corpo è infatti ricca di terminazioni nervose.
Inoltre, quando la produttività richiesta dall’azienda inevitabilmente diminuisce – di solito dopo un paio d’anni – vengono uccise e messe in vendita come carne di seconda scelta. Sorte anche peggiore tocca ai pulcini maschi, triturati o soffocati vivi a pochi giorni di vita poiché non abbastanza remunerativi.
La buona notizia? Delle uova si può fare tranquillamente a meno e senza rinunciare alla buona cucina!