Pollo agli antibiotici – Altroconsumo mostra quanto sia alto il rischio


Simone Montuschi
President

A pochi mesi dall’inchiesta di Report che aveva denunciato l’allarme sulla resistenza agli antibiotici negli allevamenti italiani, Altroconsumo ha rivelato alla stampa una sua indagine sulla stessa problematica, che arriva a conclusioni davvero allarmanti.

Realizzata in collaborazione con analoghe organizzazioni in altri paesi europei, l’inchiesta della principale associazione dei consumatori italiana svela risultati inquietanti, evidenziando la necessità di immediate modifiche al sistema zootecnico. In particolare, sono state esaminate le carni di pollo, principale veicolo di batteri che possono potenzialmente sviluppare una resistenza agli antibiotici in commercio.

 

Dalle analisi svolte è emersa la presenza di batteri inclini a sviluppare resistenza agli antibiotici nell’63% dei 40 campioni di carne di pollo acquistata in Italia, mentre negli altri paesi tale presenza era di circa dieci punti percentuali in meno.

Per la verità, il rischio non coinvolge soltanto i consumatori di carne ma l’intero sistema sanitario e la salute pubblica, considerato che gli antibiotici utilizzati negli allevamenti sono gli stessi di quelli destinati alla salute umana.

La conclusione?

Sconcertante: Altroconsumo mette in guardia che tra una decina d’anni potremmo «arrivare a un punto in cui saremo a corto di antibiotici efficaci e di ritrovarci nella stessa condizione in cui eravamo prima che gli antibiotici fossero scoperti: privi cioè di una fondamentale protezione dalle malattie infettive».
A febbraio già la FAO aveva denunciato che non resta molto tempo da perdere per evitare conseguenze drammatiche.

Nel tentativo di arginare il problema, la legge ha vietato l’utilizzo in via preventiva di antibiotici ma senza molto successo, poiché il loro utilizzo resta sempre troppo elevato. La causa è infatti endemica al sistema di allevamento intensivo: le condizioni in cui sono costretti a vivere gli animali li rende più vulnerabili alle malattie.

 

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foto: Essere Animali

Crediamo sia giunto iI momento di ripensare completamente questo sistema, che più volte abbiamo mostrato nella sua crudeltà attraverso le nostre investigazioni. Ma non solo, possiamo scegliere di alimentarci in un modo che non provochi sofferenza e che non faccia correre questi enormi rischi per la salute.
E allora perché non farlo, cominciando già da oggi?