La pelle del futuro? Non verrà dal loro corpo
Buone notizie in arrivo per il nostro guardaroba: a breve una percentuale dei capi in pelle che troveremo nei negozi – se non addirittura la maggior parte di essi – potrebbero vantare un’origine ecosostenibile e che non prevede uccisione di animali.
Come per quello alimentare, il settore dell’abbigliamento è strettamente connesso all’allevamento intensivo: i capi di bestiame necessari a soddisfare la domanda di cibo e vestiario di 6 miliardi di persone sono 10 volte maggiori, più di 60 miliardi. Allevare questi animali consuma l’8% dell’acqua potabile del globo ed è responsabile dell’emissione del 14% dei gas ad effetto serra, la principale fonte del riscaldamento globale. La pelle che utilizziamo per giacche, scarpe, borse ed una moltitudine pressochè infinita di accessori è il risultato di un processo fisico-chimico intenso ed altamente lesivo per gli animali e per il territorio.
Anche Andrew Forgacs è un produttore di pelle, con una differenza sostanziale: quella prodotta da lui non proviene dagli allevamenti, ma da un laboratorio. La sua tecnica si basa infatti sulla biofabbricazione, ovvero la produzione del collagene (la sostanza presente nella pelle) a partire dalla coltura di una piccola quantità di cellule, in un processo innovativo capace non solo di ridurre drasticamente i costi economici e ambientali degli allevamenti, ma anche di produrre un materiale estremamente attraente per i produttori, data la sua capacità di soddisfare di volta in volta requisiti tecnici specifici.
Un prodotto che farà a risparmiare la vita a tantissimi animali.
La sfida intrapresa da Forgacs nasce proprio dalla preoccupazione per i costi, in termini ambientali, dell’utilizzo di prodotti di origine animale su larga scala. E il successo che sta riscuotendo ci dimostra ancora una volta che un’alternativa non solo è sempre possibile, ma talvolta è anche migliore dell’originale.
La start-up fondata da Forgacs e suo padre infatti, la Modern Meadow, ha raccolto 40 milioni di dollari e si propone di diventare il principale fornitore mondiale di pelle per il mercato dell’abbigliamento.
E in attesa che arrivi questo rivoluzionario prodotto?
Possiamo già fare delle scelte etiche riguardo al nostro abbigliamento, evitando pelle, lana e pellicce. Le alternative sono sempre di più, così come la loro qualità cresce di anno in anno. Il mondo cambia anche grazie alle nostre scelte.