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Stop uova in gabbia per i più grandi supermercati inglesi


Simone Montuschi
President

Lucy Gavaghan ha solo 14 anni ma le idee chiare. Vive con cinque galline, tre delle quali provengono da allevamenti intensivi, sia in gabbie arricchite che “a terra”. Da tempo Lucy, che sa come vogliono vivere le galline, scriveva ai supermercati chiedendo di prendere posizione sulla produzione di uova. Non hai mai ricevuto risposta.

E così all’inizio dell’anno ha deciso di unire le forze con altri lanciando una petizione per chiedere di cessare la vendita di uova sia da galline in gabbia che da allevamenti a terra nei supermercati Tesco, la più grande catena inglese. La petizione ha avuto un grande sostegno, raccogliendo 280.000 firme, e trovato spazio anche sui media.

In pochi mesi Lucy ha ottenuto un successo importante: Tesco cesserà la vendita di uova da galline in gabbia dal 2025.

Una storia che ricorda quella di Angelina Popolvski, anche lei di 14 anni, che dall’altra parte del mondo ha recentemente convinto i supermercati Aldi a fare la stessa scelta in Australia. Storie che ci danno speranza, visto l’entusiasmo e l’impegno di queste giovanissime ragazze.

Certo i tempi di passaggio sembrano lunghi, ma sono quelli necessari a far cambiare metodi di allevamento a quasi tutto il settore. Al momento l’industria delle uova non è infatti pronta a soddisfare i cambiamenti richiesti da un numero crescente di supermercati e di catene di fast food o ristorazione. E gli impegni che le aziende inglesi stanno prendendo adesso con i propri clienti porteranno probabilmente nei prossimi dieci anni alla sparizione degli allevamenti in gabbia. La stessa cosa che sta accadendo anche negli Stati Uniti.

galline salvate da allevamento intensivo

Viola e le altre, segnate nel fisico dall’allevamento intensivo – Stefano Belacchi / Essere Animali

Per capire l’impatto di quanto ottenuto da Lucy basti pensare che solamente Tesco vende 1,4 miliardi di uova l’anno. Ma lei non si ferma e ha già annunciato campagne contro altri supermercati inglesi. Ed è facile che l’effetto a catena porti presto allo stesso risultato.

Per le galline questi sono progressi importanti, ma non certo una vittoria definitiva. La stessa Lucy sa bene che anche gli allevamenti a terra non sono i luoghi dove le galline dovrebbero vivere, che anche qui viene loro tagliato il becco alla nascita e la vita è breve, stroncata con un viaggio al macello quando non producono più a sufficienza. Una vita completamente diversa da quella che fanno le galline felici che vivono con lei o Viola e le altreche abbiamo salvato da un allevamento.

Se vogliamo davvero il bene delle galline l’unica scelta davvero etica che ognuno di noi può fare è quella di togliere le uova dalla propria alimentazione. Fa bene agli animali e alla salute e non è così difficile come può sembrare!