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In Azione per una #GorgonaSenzaMacello


Simone Montuschi
President

Grande manifestazione sabato 18 giugno a Livorno per fermare le macellazioni nell’isola carcere di Gorgona e chiedere la ripresa del progetto di rieducazione non violenta delle persone detenute.

 

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Ringraziamo tutte le persone che hanno partecipato, un centinaio da tutta Italia e le associazioni locali che hanno sostenuto l’iniziativa, ampiamente diffusa su media nazionali e locali.

Da un anno, assieme a LAV e Ippoasi, ci siamo attivati per salvare il “Progetto Gorgona”, una questione aperta della società civile, una battaglia sostenuta da migliaia di cittadini attraverso petizioni e da numerose persone del mondo giuridico, della cultura e dello spettacolo, che hanno condiviso un appello pubblico indirizzato alle Autorità per salvare questa esperienza straordinaria.

Parole a sostegno del “Progetto Gorgona” sono arrivate anche dal sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, presente alla conferenza stampa organizzata dopo la manifestazione.

 

 

Ora chiediamo alla direzione del carcere di permettere alle associazioni di visitare l’isola e di fornire dati e informazioni necessarie a formulare una proposta per superare, nel tempo più rapido possibile, l’attuale drammatica situazione.

A Gorgona, l’ultima isola carcere presente in Italia, negli anni passati è stato ideato un percorso per la tutela di tutti gli animali presenti sull’isola e per la progressiva fine delle loro macellazioni

«È giusto, ci si è chiesto, se persone che hanno avuto a che fare nella vita, a livelli diversi, con la violenza, si trovino, nel loro percorso rieducativo, a esercitarla ancora una volta, macellando gli animali a loro affidati?»
Susanna Tamaro

Grazie al precedente Direttore del carcere di Gorgona Carlo Mazzerbo e al Medico Veterinario Omeopata Marco Verdone nonché ad altri numerosi soggetti, è iniziato un lungimirante progetto che dava estrema importanza, ai fini rieducativi, alla relazione nonviolenta tra i detenuti, che lavorano in attività zootecniche e gli animali presenti sull’isola. È nata una “Carta dei diritti degli animali di Gorgona” e per alcuni animali, come la dolcissima maialina Bruna, salvata dal macello grazie ai bimbi di una scuola, sono stati decretati “provvedimenti di grazia” dall’elevato valore simbolico.

 

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Ma il “Progetto Gorgona” ha subito un brusco arresto con il trasferimento di Marco Verdone e la fine dell’incarico sull’isola sia dell’agronomo Francesco Presti che del direttore Carlo Mazzerbo. Il carcere di Gorgona, in quanto sezione distaccata di quello di Livorno è rimasto inoltre sotto l’unica direzione di quest’ultimo istituto. Questi cambiamenti hanno determinato il sostanziale abbandono del progetto etico-rieducativo, che aveva suscitato grande interesse in vari ambiti sia nazionali che internazionali.

Noi non accettiamo questa situazione e continueremo ad impegnarci per ottenere il fermo immediato delle riproduzioni e delle macellazioni e il ripristino del “Progetto Gorgona”, in cui gli animali non siano più sfruttati diventando carne da macello, ma compagni pienamente tutelati delle persone detenute a fianco del loro difficile percorso rieducativo.

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