Patrocinio negato al festival vegan: un’occasione persa
La Regione Emilia-Romagna nega il patrocinio al Parma Etica Festival, provocando un’ondata di indignazione tra volontari e associazioni. La rassegna, in programma quest’anno dal 2 al 5 giugno, è giunta alla terza edizione e mira a promuovere l’etica vegan, con interventi dedicati all’alimentazione naturale ed a stili di vita sani ed equilibrati. Si tratta di una delle più importanti tra le manifestazioni simili esistenti in Italia, tanto da aver ricevuto il patrocinio della Commissione europea e dal Comune di Parma, quest’ultimo già dalla scorsa edizione. Una conferma di qualità dei contenuti culturali e dalla serietà dell’impegno degli organizzatori, che sono stati capaci di attirare a Parma migliaia di persone da tutta Italia.
La ragione di tale rifiuto è la promozione di un’alimentazione che si discosta dalle politiche nutrizionali della Regione, la quale considera negativamente una dieta priva di carne e di derivati animali, riducendola al rango di “opinione”.
La decisione arriva dopo che nel 2014 la precedente Giunta aveva deciso a favore, mentre la scorsa edizione il patrocinio era stato ritirato per la presenza di interventi critici verso Expo e i vaccini. Quest’anno, più banalmente ma forse più schiettamente, si cita direttamente il modello alimentare vegan, contrario alle scelte politiche regionali.
Rispetto a queste ultime, la posizione del festival è diametralmente opposta, considerato che l’Emilia-Romagna è rinomata come la patria di affettati e formaggi, tanto che nella risposta ufficiale della Regione si legge che «la promozione di un corretto consumo di carne nel contesto di una sana alimentazione ha effetti benefici per la salute e il benessere dell’organismo». Una posizione ideologica e contraria ad ogni evidenza scientifica, considerato che la scienza non attribuisce più alla carne effetti positivi sulla salute ed ha riconosciuto da tempo che in una dieta equilibrata può anche farsene a meno.
Ma gli organizzatori non si danno per vinti: consapevoli che non sarà semplice far sentire la propria voce, ne fanno una questione di principio e chiedono che venga rivalutata la decisione. Per ottenere appoggio da tutta Italia, hanno anche lanciato una petizione indirizzata al Presidente della Regione.
«Chiediamo questo patrocinio perché il festival è una manifestazione culturale, e non può essere discriminata rispetto alle sagre della porchetta. Lo chiediamo in nome dell’uguaglianza di trattamento con altre manifestazioni, e del diritto alla libertà di espressione».
Non possiamo che esprimere la nostra piena solidarietà all’organizzazione del festival, dando il nostro appoggio e adesione alla petizione, nella speranza che dalla Giunta regionale provenga un ripensamento rispetto a questa esclusione che suona come scelta politica poco lungimirante, oltre che discriminatoria. Le istituzioni devono tutelare tutte le espressioni del pensiero e la scelta vegan è pienamente nel solco della tradizione della dieta mediterranea, oltre che ormai confermata come perfettamente corretta dal punto di vista nutrizionale. Un’occasione sprecata quindi per valutare possibili alternative rispetto alla tradizione economica basata sugli allevamenti intensivi, oramai non più sostenibili.
Da ultimo, ricordiamo che anche quest’anno saremo presenti al Parma Etica Festival con il nostro tavolo informativo. Inoltre, venerdì 3 giugno dalle 9:30 in poi presenteremo una proiezione speciale di “Cowspiracy – The Sustainability Secret” dedicata alle scuole e saremo presenti al dibattito finale. Domenica 5 giugno dalle 20:30 nuova proiezione di “Cowspiracy” aperta al pubblico, preceduta da una presentazione della nostra associazione.