Divieto di Accesso: la cruda realtà degli allevamenti intensivi


Francesco Ceccarelli
Responsabile investigazioni

Animali allevati in piccole gabbie e capannoni sovraffollati, suinetti che rimangono schiacciati dalle scrofe, vitellini isolati dalla madri in box singoli, maiali con cisti e tumori così grandi da non riuscire a reggersi in piedi.

Nel video Divieto di Accesso mostriamo quello che può accadere quando gli animali sono ridotti a macchine per la produzione di carne, latte e uova.

Guarda il video

Le riprese sono state realizzate dal Team investigativo di Essere Animali tra giugno e dicembre 2015, in diversi allevamenti intensivi situati in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, regioni che hanno il primato in Italia per il maggior numero di animali allevati.

Il video, diffuso oggi su Corriere.it in un articolo di Beatrice Montini, è stato realizzato oltrepassando quelle porte in cui è vietato l’accesso, per mostrare alle persone le condizioni in cui vivono oltre 600 milioni di animali allevati ogni anno in Italia. Immagini che rendiamo pubbliche a pochi giorni dalla diffusione di un importante reportage, che abbiamo realizzato collaborando al servizio ‘Sono solo Animali?‘ di Roberta Badaloni, andato in onda nello Speciale del Tg1 di domenica 10 aprile e visto da oltre 1 milione di persone.

Cosa abbiamo documentato

  • Maiali allevati in capannoni maleodoranti visibilmente feriti con enormi cisti e tumori, lasciati morire in agonia senza cure. Scrofe rinchiuse nelle gabbie di contenzione, una tortura che condanna gli animali a vivere in uno spazio grande come il loro corpo.
  • Polli e tacchini allevati a migliaia in capannoni “a terra”, dove il livello di sovraffollamento è tale che, quando crescono, gli animali vivono stipati uno accanto all’altro.
  • Vitellini rinchiusi in box isolati dalle loro madri, avviati alla filiera dell’industria della carne e macellati dopo pochi mesi.
  • Conigli in stato di grave sofferenza, stipati a 2/3 individui in minuscole gabbie in batteria.
  • Galline in fase di putrefazione avanzata, all’interno delle gabbie, a stretto contatto con gli animali vivi.

Quanti, dove e quali animali vivono negli allevamenti intensivi italiani

Cosa puoi fare

Sempre più persone scelgono di non mangiare carne e prodotti di origine animale dopo aver visto ciò che accade negli allevamenti e nei macelli. Molte altre cominciano a ridurne il consumo, stimolate da riflessioni che fino a quel momento non si erano mai poste. Sono tutti segnali di un grande cambiamento in atto, a cui ognuno di noi può dare un importante contributo.

Vedere questa crescita di consapevolezza ci spinge a continuare un lavoro d’indagine difficile e rischioso, ma grazie al quale sempre più persone possono scegliere di stare dalla parte degli animali. Il nostro scopo è far conoscere la cruda realtà degli allevamenti intensivi e varcare quelle porte in cui è vietato l’accesso, portando all’interno assieme a noi milioni di persone.