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Quei visoni allevati sotto l’amianto


Simone Montuschi
President

Negli allevamenti di visoni non vi sono solo centinaia di piccole gabbie che rinchiudono in uno spazio estremamente limitato animali di indole selvatica, sofferenti per questi condizioni di vita e in ‘lista di attesa’ per una morte orribile nelle camere a gas.
In molti allevamenti di visoni italiani vi è anche e in maniera cospicua la presenza di eternit, utilizzato per i tetti dei capanni. Materiale ampiamente usato in passato nell’edilizia, è oggi conosciuto per gli effetti devastanti sulla salute, poiché la polvere di amianto generata dalla normale usura è altamente cancerogena ed è obbligatoria una sua bonifica, in tempi diversi a seconda del degrado.

 

Il Italia vi sono sicuramente almeno 22 allevamenti di visoni, di questi ben 12 hanno le coperture dei capanni costituite interamente o in parte da lastre di eternit.

 

Abbiamo quindi provveduto a segnalare questa problematica a tutti i Comuni e le ASL nel cui territorio sono presenti questi allevamenti spronando a compiere controlli. E i primi risultati non sono tardati ad arrivare. Ne è l’esempio il Comune di Calvagese della Riviera, in provincia di Brescia, che in seguito alla nostra iniziativa ha emesso un’ordinanza sindacale che impone entro ottobre 2016 la bonifica delle coperture più degradate dell’allevamento di visoni del paese.

allevamento visoni a Calvagese - tetti in amianto

L’allevamento di visoni di Calvagese della Riviera (BS) – foto Essere Animali

Auspichiamo che questa scadenza non sia procrastinata, anche perchè il Piano Regionale Amianto Lombardia (PRAL) già dieci anni fa fissava indicativamente l’obbligo di bonifica entro gennaio 2016.
Gli allevamenti di visoni non solo causano gravi sofferenze agli animali, ma qualora le coperture dei capannoni siano composte in eternit, come spesso accade, possono comportare anche un grave rischio per l’ambiente e per la salute di chi lavora o abita vicino a questi luoghi.

Continueremo a monitorare costantemente questi allevamenti. Anche se sopra i capanni vi fossero dei pannelli solari, invece di un materiale che causa gravi forme di tumore, non esiteremmo comunque a chiedere la chiusura di queste strutture, ma di fronte a un chiaro rischio legato alla salute pubblica ci sembra importante agire su più fronti e sfruttare ogni possibilità di puntare i riflettori su ciò che accade al loro interno.

L’obiettivo è quello di ottenere un divieto nazionale della pratica di allevamento di animali per farne pellicce, un percorso inevitabile in direzione di una società più rispettosa degli animali, già intrapreso da ben 8 paesi europei.
Dopo aver realizzato due indagini all’interno degli allevamenti di visoni italiani ora l’attenzione è tutta rivolta verso le Commissioni Parlamentari che hanno il compito di calendarizzare le Proposte di Legge a tema. Ve ne sono difatti ben tre, sostenute da deputati e senatori di diversi schieramenti politici ma anche dal 90% degli italiani.