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Barcellona si dichiara città “veg friendly”


Simone Montuschi
President

Barcellona ha deciso di definirsi “veg friendly”. La proposta, avanzata dal consigliere Alfred Bosch, è stata ufficialmente approvata dalla Commissione Economia del Consiglio comunale e prevede che vengano avviate una serie di iniziative volte a favorire la diffusione dell’alimentazione vegetariana e vegana. Tra queste l’adesione ufficiale della città al Meatless Monday, un impegno su base volontaria a passare un’intera giornata senza mangiare carne, ma anche eventi informativi per promuovere l’alimentazione vegetale.

Sarà inoltre lanciato il “BCNvegPoint”, un infopoint permanente per offrire informazioni al pubblico ma anche a imprenditori, associazioni e investitori, allo scopo di incentivare nuove iniziative economiche nel campo vegetariano e vegano. Inoltre saranno lanciate una guida cartacea e una app per residenti e turisti.

Il consigliere Bosch nel ringraziare per l’approvazione della sua proposta ha dichiarato che «Barcellona mira a diventare un punto di riferimento mondiale in questo ambito e attirare persone che condividono questa sensibilità», anche alla luce delle raccomandazioni dell’ONU di ridurre il consumo di carne.

La  città catalana è già famosa per aver vietato dal 2012 le corride e siamo certi che questo coinvolgimento diretto del Comune nella promozione dell’alimentazione veg produrrà risultati importanti. In primo luogo, sarà più semplice trovare alternative 100% vegetali nei locali e ristoranti ma non solo: siamo certi che le iniziative a favore della cultura vegan fioriranno e che il seme del rispetto per gli animali troverà terreno fertile.

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Interessante notare che la classifica stilata dagli utenti del sito Happy Cow delle cinque città più “veg friendly” vede al primo posto Berlino, seguita da New York, Portland, San Francisco e Londra. Nella capitale tedesca ci sono ben 28 ristoranti esclusivamente vegani e centinaia di altri dove si può trovare un menù adatto a vegetariani e vegani, mentre le opzioni espressamente qualificate come vegan sono disponibili in quasi tutti i ristoranti e caffè della città.

Il caso di Barcellona si differenzia perché in questo caso sono le istituzioni pubbliche a farsi promotrici di un cambiamento culturale. Lo stesso era già avvenuto in Italia con il progetto “Vegan friendly” del Comune di Finale Ligure o con la città di Ghent in Belgio, la prima ad avere abbracciato per mense e locali pubblici il Meatless Monday.

Si tratta di segnali importanti che, se imitati anche da altre città, potranno davvero accelerare quel cambiamento della società per il quale ci stiamo impegnando ogni giorno.

 


 

Paella Vegan

(ricetta tratta da Vegan Home.it)

Ingredienti per 6 persone

  • 500 g di riso
  • 500 g di piselli sgranati
  • 2 peperoni
  • 1 carota
  • 1 cipolla
  • 2 pomodori
  • 3 zucchine piccole
  • 300 g di fagiolini
  • 1 o 2 spicchi di aglio
  • 250 g di fagioli bianchi di spagna o fagioli lima già cotti
  • brodo vegetale
  • zafferano (possibilmente in pistilli)
  • 1 cucchiaio abbondante di paprika dolce
  • olio extravergine d’oliva

Preparazione

Tagliate carota e cipolla a cubetti piccoli. Grigliate i peperoni sul fornello, utilizzando una griglia o una piastra spargifiamme, in modo da bruciare la pelle uniformemente, senza farli cuocere troppo. Sbucciateli e tagliateli a filetti (l’operazione è facilitata se li fate raffreddare in un sacchetto di plastica chiuso, avvolti nella carta). Tagliate tutte le rimanenti verdure a pezzi di 2-3 cm, sgranate i piselli.
Scaldate l’olio nella padella e aggiungiate la cipolla finemente tritata. Quando inizia ad ammorbidirsi, incorporate il resto delle verdure (tranne i peperoni e i fagioli) in ordine di durezza; prima le più dure, poi le più tenere e, a fuoco basso cuocetele per 15 minuti, rimestando di frequente. A quel punto aggiungete il pomodoro grattugiato e soffriggete per altri 5 minuti. Fatto ciò, aggiungete la paprika e dopo un minuto il riso e i pistilli di zafferano, precedentemente ammollati per mezz’oretta in una tazzina di acqua calda.
Lasciate cuocere il tutto per un altro minuto, aggiungete le verdure e i legumi già cotti, mescolate ancora una volta, e versate il brodo in misura del doppio della quantità di riso. Per finire, aggiungete l’aglio tritato. Lasciate cuocere a fuoco vivo per 15-20 minuti, senza mai mescolare (è importante, in questo modo i chicchi rimarranno ben separati, senza rilasciare troppo amido, e la paella si attaccherà leggermente sul fondo, acquisendo un retrogusto di bruciaticcio). Se si dovesse asciugare troppo, copritelo. Fate riposare coperto per un paio di minuti prima di servire.

Note

Due cose sono importanti per la buona riuscita della paella: il riso e la pentola. Il riso spagnolo non si trova qui (servirebbe il riso Bomba) ma si può sostituire con un riso a chicco lungo come il riso Roma o quello parboiled (personalmente ho ottenuto risultati migliori con il Roma). Non usate un riso da risotti (Carnaroli o Arborio).
Per la paella servirebbe la pentola apposita (chiamata appunto paella), una padella bassa e molto larga. Per questa ricetta è stata usata una paella in ferro smaltato da circa 30 cm, acquistata in Spagna. Essendo piuttosto larga, è difficile posizionarla sui fornelli (non fate debordare troppo le pentole dai fornelli, rischiate di abbrustolire il piano cottura!), per ovviare a questo, uso due fuochi oppure la lascio sul fuoco grande e la faccio ruotare periodicamente durante la cottura. Per coprirla, uso dei pezzi di carta stagnola, non ho un coperchio abbastanza largo.
La paella si può fare con varie combinazioni di verdure, a seconda della stagione, questa è fin’ora la combinazione che ha riscosso più successo. Per me i piselli (eventualmente surgelati) sono irrinunciabili, e anche i peperoni danno un tocco in più. Un’altra verdura molto tipica è il carciofo. Anche cavolfiori, fave e spinaci/costine possono essere aggiunti.