7 cose che troviamo sempre negli allevamenti di maiali
Il nostro lavoro di investigazione negli allevamenti intensivi ci porta a contatto con gli animali nella loro situazione peggiore.
Gli allevamenti di maiali sono forse tra quelli che ci hanno impressionato sempre di più. Metterci piede è come entrare in un incubo: le urla degli animali, il calore, l’odore pungente, le catene e le gabbie che vengono sbattute, la polvere e la vista di tutti questi animali colpisce tutti i sensi con una potenza indescrivibile. Anche se ogni allevamento è leggermente differente dall’altro, ci sono cose che sappiamo di trovare tutte le volte che varchiamo quelle porte.
_____________________________________________________
1 – Scrofe che non possono girare su sé stesse
Le gabbie in cui sono prigioniere le scrofe durante maggior parte del periodo di gravidanza, così come quelle in cui partoriscono, non permettono loro nessun movimento che non sia quello di alzarsi e sdraiarsi. Nessun minimo spostamento. Nessuna possibilità di voltarsi e accudire i propri piccoli, come sarebbe naturale.
_____________________________________________________
2 – Cuccioli schiacciati dalle madri
Queste gabbie terribili sono state inventate, a dire degli allevatori, per ridurre i rischi di schiacciamento dei piccoli da parte delle madri, che con il loro peso li soffocano e uccidono. Ma le scrofe in queste gabbie non riescono a muoversi e vedere dove siano i piccoli, che invece vi entrano per avvicinarsi alle madri. Per questo, quasi ovunque abbiamo trovato cuccioli schiacciati, alcuni davanti ai nostri occhi.
_____________________________________________________
3 – Animali ammassati
Lo spazio vitale viene ridotto al minimo. Nei capannoni di ingrasso quando tutti i maiali si sdraiano non rimane un centimetro libero a terra. Le possibilità di movimento sono estremamente limitate.
_____________________________________________________
4 – Maiali costretti a vivere nei propri escrementi

Foto: Jo-Anne McArthur / Essere Animali
I maiali sono animali molto puliti e se ne hanno la possibilità fanno i propri bisogni lontano da dove dormono. In natura, si alzano e camminano fino a una zona che sia distante dal loro giaciglio o da quello degli altri. Negli allevamenti, sono costretti a defecare e urinare nello stesso spazio dove dormono e mangiano, praticamente uno sopra l’altro.
_____________________________________________________
5 – Animali feriti
Le condizioni di sovraffollamento portano aggressività e litigi, che risultano in ferite, amputazioni e cannibalismo. Appena nati, la loro coda viene tagliata, per evitare che se la mangino a vicenda, ma abbiamo visto molte volte i monconi della coda mangiucchiati e sanguinanti, così come ferite sulla schiena e orecchie tranciate.
_____________________________________________________
5 – Animali malati e agonizzanti
Tumori ed enormi cisti in queste condizioni si sviluppano con grande frequenza. Ma la cosa peggiore è vedere come molte volte degli animali evidentemente senza speranza vengono lasciati morire in mezzo agli altri o lasciati in un corridoio. Abbiamo documentato tantissime volte cuccioli che respiravano a fatica nelle loro ultime ore di vita, circondati da cadaveri in zone probabilmente destinate a questa lenta e terribile agonia.
_____________________________________________________
6 – Cadaveri lasciati nei corridoi
Trovare dei cuccioli morti nella zona parto è una certezza ad ogni visita in un allevamento. Ma spesso questi cadaveri vengono lasciati nel corridoio o di fronte alle gabbie, a volte per giorni e giorni, finché si riempiono di vermi. Tutto questo davanti agli occhi degli altri animali.
_____________________________________________________
7 – Scrofe con apparati genitali rovinati dai continui parti
Le scrofe vengono sfruttate a più non posso. I continui cicli di gravidanza e parto le debilitano e dopo qualche anno vengono mandate anche loro al macello. Molte di quelle con anni di produzione alle spalle hanno gli apparati genitali rovinati da questi continui parti o anche da infezioni.
_____________________________________________________
Perché facciamo questo lavoro di documentazione? Perché le persone hanno il diritto di sapere. Solo documentando la realtà di questi luoghi, potranno fare scelte consapevoli. Un futuro senza tutto questo orrore parte anche dalle scelte di persone come te, che si possono fare ogni giorno. Ognuno di noi può fare la differenza!