6 verità sul latte che probabilmente non conosci
A differenza di quanto ci è stato insegnato, il latte che troviamo sugli scaffali dei supermercati non viene prodotto “naturalmente” dalle mucche. Questi animali devono andare incontro a sofferenze continue per tutta la loro vita, finché, una volta improduttive, vengono mandate al macello.
I motivi per iniziare a optare per alternative vegetali al latte vaccino sono moltissime, ma in questo articolo vogliamo iniziare a svelarvene sei. Si tratta di motivazioni di cui si sente parlare poco ma che non per questo sono meno importanti.
1. Le mucche non pascolano libere nei campi

Gli spot televisivi che pubblicizzano prodotti caseari mostrano mucche che ruminano libere nei campi in alta montagna. Animali “felici”, si direbbe. Non è così.
Solo una parte estremamente marginale del latte che troviamo al supermercato è prodotto in quel modo. Il resto proviene da mucche che vivono in grandi stalle industriali dalle quali non possono mai uscire, e invece di calpestare e cibarsi di erba all’aperto, ingeriscono mangimi industriali tutta la vita.
Le mucche non sono fabbriche di latte e, come tutti i mammiferi, lo producono solo dopo la gravidanza fino allo svezzamento del cucciolo. Per far sì che il loro corpo continui a produrne, negli allevamenti vengono continuamente inseminate artificialmente e munte per lunghi mesi. La mungitura non è manuale, ma avviene attraverso macchinari attaccati direttamente alle mammelle, che estraggono fino a 40 litri di latte al giorno.
2. Le mucche da latte finiscono al macello

Molte persone non sanno che anche le mucche sfruttate per la produzione di latte e formaggio vengono uccise proprio come gli animali allevati per la carne. Difatti, dopo alcuni anni, la quantità di latte che le mucche producono si riduce, abbassando i margini di guadagno. Questo perché non riescono a mantenere i ritmi di produzione incessanti che non tengono conto del loro benessere.
Quando questo accade, ormai del tutto stremate, vengono avviate al macello e sostituite con mucche più giovani. In natura questi animali possono vivere in media 20 anni, negli allevamenti attorno ai 5 anni di età vengono mandate al macello per diventare carne di seconda scelta.
3. E i vitelli che fine fanno?

I vitellini vengono strappati alle loro madri subito dopo il parto o a pochi giorni di vita, perché il latte delle mucche viene interamente destinato al consumo umano. Le femmine solitamente diventano mucche da latte come le loro madri, mentre i maschi possono essere destinati alla produzione di manzo e fatti ingrassare fino all’età di due anni e poi avviati al mattatoio.
Una parte dei vitellini vengono invece utilizzati per la carne bianca “di vitella”. Sono uccisi a pochi mesi di vita, trascorsi in box minuscoli per impedirne il movimento, così da non far sviluppare i muscoli e ottenere una carne più tenera. Inoltre, per far restare la loro carne bianca, vengono resi anemici e nutriti con un surrogato del latte.
In natura invece, i vitelli non si allontanano praticamente mai dalla madre, soprattutto le femmine. In alcuni casi ai maschi in età adulta vengono scacciati, ma raramente racconta Enrico Moriconi, medico veterinario, consulente in etologia e garante per i diritti animali della Regione Piemonte.
4) Il latte è geneticamente studiato per i vitelli

I mammiferi producono una tipologia di latte adatto a far crescere sani e forti i cuccioli della propria specie, quindi le mucche sono geneticamente programmate per produrre latte per i propri vitelli, allo stesso modo in cui le donne producono il latte adatto per i loro bambini.
L’essere umano è la sola specie che si nutre di latte anche in età adulta e soprattutto l’unica a bere quello di altre specie. Anche per questo motivo le allergie e le intolleranze al latte vaccino sono molto diffuse.
5) Bere latte non fa bene come pensi

Sappiamo che il latte contiene calcio, vitamine e proteine. Quello che non sappiamo è che questi nutrienti sono appunto nelle dosi adatte a far crescere un vitello e non un bambino, e che il latte vaccino può contenere anche farmaci antibiotici, oltre a colesterolo e molti grassi.
Come afferma la Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana: «a livello scientifico è ormai noto che non esiste alcuna evidenza che il consumo di latte e latticini sia benefico per le ossa e prevenga (o curi) l’osteoporosi, mentre è stato dimostrato che una dieta ricca di vegetali è associata a una maggiore densità ossea».
6) La buona notizia è che puoi farne a meno

L’ultimo motivo, ma non meno importante, è che del latte si può benissimo fare a meno! Come sostiene la dottoressa Luciana Baroni della SSNV, «Nessun tipo di latte, vegetale o animale, è nutrizionalmente indispensabile all’essere umano (a eccezione del latte materno per il lattante)».
Inoltre, si può decidere di rinunciare a un prodotto crudele verso le mucche e i vitelli senza dover per questo rinunciare al cappuccino, alla panna montata e a tutte le ricette che richiedono il latte.
Sono oramai in commercio decine di tipi diversi di bevande vegetali a base di soia, riso, avena, mandorla o altri cereali. Ognuna col suo gusto e la sua specificità. Così come “formaggi” a base vegetale, yogurt, gelati e panna da cucina. Abbiamo messo a punto una guida dairy-free con tantissimi prodotti facilmente reperibili nei negozi, nei supermercati e online, ma ce ne sono moltissimi altri in commercio, ti stupirà scoprire quanti sostituti veg esistano!
È necessario rivedere la nostra alimentazione per tutelare e salvaguardare gli animali e per mettere al sicuro la salute globale. Scopri come farlo al meglio!