Strage degli agnelli, dentro le mura di un macello
Questo video, diffuso a pochi giorni dalla Pasqua, documenta l’uccisione degli agnelli in uno stabilimento di macellazione italiano. Diffondiamo queste forti immagini per sensibilizzare le persone e creare un dibattito nella società, per mostrare cosa può accadere in questi luoghi occultati alla nostra vista e fermare quella che è una vera e propria strage.
Abbiamo filmato cuccioli che assistono impotenti all’uccisione dei loro simili, storditi e sgozzati di fronte ai loro occhi. I comportamenti rudi degli addetti, che afferrano gli agnelli per le zampe e li spostano bruscamente, causano ulteriori gravi sofferenze.
Guarda il video
Qui la galleria fotografica dell’indagine
Questi animali di pochi mesi di vita, considerati carne da macello e uccisi in serie, incappano anche nella brutalità e nella trascuratezza degli operatori, desensibilizzati di fronte alla routine di un lavoro per definizione violento. Con questo video vogliamo dare il nostro contributo alle tante iniziative, sempre più numerose, che chiedono salva la vita degli agnelli. Il nostro è un appello per fermare una strage che avviene nel nome della tradizione.
Cosa abbiamo documentato
I piccoli vengono trasportati dalla stalla all’impianto di macellazione. Per facilitarne la discesa dal camion, uno dei cuccioli viene preso per la zampa e trascinato all’interno dell’impianto, in questo modo il gregge lo segue senza troppo indugio. Tale modalità, impiegata in questo particolare settore, agisce sulla psicologia degli animali data la giovane età e l’ingenuità propria dei cuccioli. Successivamente gli animali vengono rinchiusi in un box di acciaio, uno alla volta vengono immobilizzati con una pinza che ne provoca lo stordimento per elettronarcosi, infine sgozzati e appesi ai ganci per favorire il dissanguamento.
Le nostre immagini mostrano
- animali molto impauriti, condizione emotiva causa di forte stress che si evince dai loro sguardi e dai loro movimenti;
- agnelli la cui perdita di coscienza non è immediata, alcuni individui sono storditi più volte con la pinza per elettronarcosi;
- cuccioli che assistono alla macellazione dei propri fratelli.
In Italia oltre 400.000 tra capretti e agnelli vengono macellati nelle settimane che precedono la Pasqua. Il loro destino è segnato fin dal momento della loro nascita: le femmine vengono sistematicamente ingravidate per partorire numerose volte e quando improduttive mandate al macello; i maschi vengono allevati, alcuni utilizzati anche come riproduttori ed infine uccisi, mentre altri esemplari sono selezionati e macellati dopo pochi mesi di vita. Prelevare con forza degli esseri viventi di età così giovane, allontanandoli in questo modo dalle loro madri, è una delle pratiche più crudeli che caratterizzano l’industria alimentare.

Negli ultimi anni il settore ovicaprino ha registrato una forte diminuzione della richiesta di carne di capretto e di agnello. Si tratta sicuramente di un segnale positivo e di un risultato ottenuto grazie alle numerose campagne di sensibilizzazione e alle immagini di denuncia diffuse da diverse associazioni animaliste. Anche se il numero di esseri viventi sfruttati e uccisi rimane ancora alto, stiamo assistendo giorno dopo giorno ad un cambiamento che porterà sempre più persone ad avvicinarsi agli animali e a rispettarli.
Informati sulle scelte etiche che ognuno di noi può fare, gli agnelli suscitano molta empatia ma tutti gli animali inviati al macello sono individui di pochi mesi di vita, capaci di provare emozioni, strappati dalle loro madri e uccisi in serie.