Bruna: salvata dal macello grazie ai bimbi di una scuola
Bruna: salvata dal macello grazie ai bimbi di una scuola
E’ una storia bellissima quella della maialina Bruna, “graziata” dal macello e al quale è stato attribuito lo status di animale rifugiato. Una storia di affetto e di empatia che ha visto coinvolti i bambini di una scuola per l’infanzia che si sono attivati per salvare Bruna.
Un risultato speciale per Bruna, ma importante in futuro anche per tutti gli animali e di altissimo valore etico e rieducativo.
La storia
Prima Bruna non aveva un nome, era semplicemente il numero 002 dell’azienda agricola del penitenziario dell’isola di Gorgona (LI), gravemente malata e destinata al macello. Ma grazie al veterinario Marco Verdone e all’insegnante Ilaria Casalini nasce un progetto con la Scuola per l’Infanzia Barriera Margherita di Livorno per curare la giovane maialina che a causa di un trauma non si reggeva neppure in piedi.
Anche i detenuti di Gorgona e gli Agenti di Polizia Penitenziaria hanno seguito da vicino il percorso di guarigione e Bruna, dopo settimane di cure omeopatiche e di attenzioni è tornata a camminare e a grufolare libera.
Ma non è tutto
I bambini e le insegnanti hanno chiesto e ottenuto dal direttore del carcere di Gorgona, Carlo Mazzerbo, il riconoscimento dello status di “animale rifugiato”. Bruna vivrà libera il resto della sua vita e non sarà mai uccisa per il macello.
→ Leggi qui la Domanda di Grazia per Bruna scritta dai bambini.
→ Leggi qui il Decreto di Grazia.
La salvezza di Bruna è un piccolo ma importante risultato simbolico anche nei confronti di tanti altri animali. Una storia di aiuto ad un essere vivente in difficoltà, veicolo di un messaggio educativo verso i bambini ma anche verso i detenuti.
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Fonte: Ondamica