SALVIAMO gli scoiattoli grigi!
SALVIAMO gli scoiattoli grigi
In Piemonte e in Lombardia è iniziato il progetto EC-Square che prevede la cattura e l’uccisione degli scoiattoli grigi, una specie nord americana non originaria dell’Italia ma introdotta sin dal 1948 in alcune aree e parchi ed ora presente anche in Liguria e Umbria.
Ti invitiamo a scrivere QUÍ alla Regione Piemonte e Lombardia per fermare lo sterminio di questi animali, accusati ingiustamente di causare l’estinzione dell’autoctono scoiattolo rosso, e far adottare metodi di contenimento non cruenti.
Condannare a morte lo scoiattolo grigio:
→ è un’azione crudele, questi animali verranno catturati con gabbie trappola, proveranno paura e angoscia come chiaramente visibile in questo video del progetto ScoiattoloGrigio.org che si oppone alle uccisioni. Queste verranno eseguite forzando gli animali ad inalare anidride carbonica, come in una sorta di camera a gas. Se questa soluzione è definita dalle Istituzioni come eutanasia, in realtà si tratta di individui sani la cui morte è stata deliberatamente decisa a tavolino.
→ non è una soluzione al calo della popolazione dello scoiattolo rosso, anzi l’eradicazione dello scoiattolo grigio si basa su una documentazione scientifica che omette sistematicamente di citare considerazioni che dimostrano l’insensatezza di questa posizione:
• la presenza dello scoiattolo rosso è in calo comunque in Europa e in Asia e la causa principale è da attribuire alla progressiva distruzione del suo habitat ad opera delle attività umane, su cui però i sostenitori del progetto EC-Square non si pronunciano.
• gli scoiattoli grigi sono accusati di privare quelli rossi delle necessarie risorse di cibo, in realtà sono semplicemente una specie più robusta e non vi sono casi di aggressività diretta, il contenimento potrebbe essere effettuato con molti metodi alternativi all’uccisione ma anche alla sterilizzazione (intrapresa della regione Liguria).
• gli scoiattoli grigi sono considerati portatori sani di un virus letale per gli scoiattoli rossi, questa però è solo un’ipotesi e non un dato di fatto accertato scientificamente. Molti studiosi hanno anche recentemente divulgato ricerche che dimostrano come ancora le precise cause della trasmissione del virus siano ignote, inoltre gli scoiattoli rossi stanno cominciando a mostrare segni di immunità al virus che comunque non è mai stato riscontrato in Italia e nemmeno negli Stati Uniti, paese da cui provengono gli scoiattoli grigi.
→ è un’operazione che viene propinata anche per salvaguardare boschi e coltivazioni che sarebbero gravemente danneggiati dallo scoiattolo grigio, motivazione questa puramente antropocentrica. Tutti gli animali, compresi gli scoiattoli grigi si nutrono e si riproducono. In Gran Bretagna nel 19° secolo fu lo scoiattolo rosso ad essere accusato di simili colpe e migliaia di individui vennero sterminati. In realtà si uccidono di volta in volta gli animali che non sono funzionali ad esigenze tipicamente umane. Il concetto di danneggiamento di un ecosistema è inoltre assolutamente relativo: ad esempio gli alberi scortecciati dagli scoiattoli possono essere un ottimo habitat per piccoli invertebrati che a loro volta costituiscono cibo per gli uccelli.
→ viene spacciata come un’operazione necessaria per evitare sanzioni da parte dell’Unione Europea per la mancata adozione di misure di contenimento degli scoiattoli grigi previste dalla Convenzione di Berna, ma in realtà questa Convenzione non prevede nessuna sanzione. Non esistono procedure comunitarie di infrazione aperte a carico dell’Italia per il caso degli scoiattoli grigi.
Così come è stato per le nutrie, rilasciate in natura dagli allevatori dopo il crollo del business della pelliccia di castorino, come per i daini di Ravenna di cui ci stiamo occupando, immessi accidentalmente e ora in soprannumero o come è stato anche per le tartarughe dalle orecchie rosse, specie introdotta al pari dello scoiattolo grigio per essere commercializzata come da compagnia ed inevitabilmente soggetta a rilasci spontanei o casuali, gli animali subiscono sulla loro pelle le conseguenze di errati comportamenti umani. Basti pensare che le istituzioni hanno lanciato la campagna di eradicazione dello scoiattolo grigio anni prima di vietarne la commercializzazione.
Ma vi sono altre considerazioni che è importante fare
Una politica che mira a risolvere la complessa problematica dell’immissione di specie alloctone ponendo come unica soluzione l’uccisione degli animali è una politica fallimentare, prima di tutto sul piano etico.
Anche nel caso più controverso, cioè ad esempio quando una specie rischia di estinguersi ad opera di un’altra, e non è questo il caso dello scoiattolo rosso ad opera del grigio, le azioni delle istituzioni si muovono sempre verso l’obiettivo della conservazione di specie. In nome della salvaguardia della biodiversità si compiono senza scrupoli uccisioni di massa, nessuna importanza ha in quel caso il singolo individuo.
Aiutiamo gli scoiattoli grigi a non essere sterminati.
Le loro uccisioni sono crudeli, scientificamente basate su ricerche fuorvianti ed inoltre inseguono un fine, quello della conservazione di specie, che perseguito in maniera cruenta non può essere eticamente condivisibile.
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Fonte: ScoiattoloGrigio.org