Ucciso il ragazzo che proteggeva i nidi delle ultime tartarughe marine
Jairo Moira, studente ventiseienne di biologia tropicale del Costa Rica, aveva una missione: difendere le tartarughe giganti. Il suo altruismo e la sua ostinata dedizione alla protezione di queste enormi creature in via d’estinzione protette in tutto il mondo, hanno fatto sì che diventasse un personaggio scomodo, da eliminare. Lo studente era stato più volte minacciato dai trafficanti di uova di tartarughe ma anche dai narcos che usano quelle spiagge per i loro traffici, ma lui non indietreggiava davanti a nulla in quanto teneva a quegli animali quanto la sua vita arrivando a dire a sua madre: “…vecchia, voglio bene a quelle tartarughe quanto amo te, sai?”
Jairo lavorava per l’ONG Widecast e in particolar modo di si occupava di vigilare e monitorare la deposizione delle uova sulla spiaggia di Moin, uno dei pochi luoghi incontaminati rimasti al mondo dove nidificano questi animali di oltre 300 kg. Anche se in Costarica da più di vent’anni è vietato prelevare e commercializzare le uova di tartaruga esistono contrabbandieri che dissotterrano le uova direttamente dalla spiagge e le vendono al mercato nero dove sono richieste per loro prelibatezza e presunte proprietà afrodisiache. Per questo motivo Jairo prendeva le uova dalla spiaggia prima che lo facessero gli “huoveros” (termine dato ai contrabbandieri di uova), le custodiva per tre mesi per poi liberarle in mare.
Vogliamo quindi ricordare Jairo con le parole di Vanessa Lizano, direttrice del Santuario delle Tartarughe dove lavorava: “Hanno ammazzato lui perché era la persona che più proteggeva i nidi. Poteva percorrere a piedi anche 20 km ogni sera pur di salvarli. Oggi rimane solo il suo esempio, da cui tutti noi, dovremmo trarre un insegnamento”.
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Fonti:
ecoblog
Corriere.it