A Forlì prende fuoco un camion pieno di polli destinati al macello
Non è stato il destino ha permettere una simile tragedia, quella avvenuta ieri notte a Civitella di Romagna (FC), dove centinaia di polli stipati nelle gabbie di un camion sono morti arsi vivi a causa di un incendio. Non è stato il destino ad allevare i polli, a rinchiuderli dentro i capannoni, a privarli della libertà e a costringerli a vivere in ambienti fetidi e sovraffollati oltre ogni limite.
E non è il destino che li carica su un camion e li trasporta al macello, in questo caso la gigantesca struttura di Amadori (ex Pollo del Campo) a Santa Sofia, mai raggiunta dal tir andato in fiamme.
“…di certo la loro fine non sarebbe stata molto diversa se fossero giunti a destinazione, ma il destino ha riservato ai poveri animali una sorte ancora più crudele…”1
Ognuno di quegli animali deve aver sofferto moltissimo, ma come coglie purtroppo l’articolo da lì a poco la loro triste vita sarebbe comunque terminata, con una zampa appesa ad un gancio e con la gola tagliata. Muoiono così i polli allevati per diventare carne, 500 milioni uccisi ogni anno solo in Italia, numeri di un massacro sistematico che avviene tutti i giorni in nome dello specismo.
Ecco chi condanna gli animali a tanta violenza, così gigantesca anche perché normalmente accettata, tanto che la sofferenza di centinaia di polli fa notizia solo quando è straordinaria, inconsueta e beffarda.
Non il destino ma la discriminazione di specie.
Ma le discriminazioni possono essere combattute, con l’azione e l’informazione.
Non avviliamoci di fronte allo sfruttamento degli animali, ma chiediamoci cosa possiamo fare per fermare tutto questo.
Note
1 Stralcio di un articolo uscito su un giornale locale
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Fonte: Il Resto del Carlino
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