Beagle liberati da Green Hill


Simone Montuschi
President

Sono trascorsi ormai alcuni giorni da quando decine di attivisti hanno liberato numerosi cani dall’allevamento Green Hill di Montichiari (BS).

Questa azione senza precedenti, la liberazione di cani da un allevamento, in pieno giorno, durante lo svolgimento di una manifestazione pubblica, ci riempie il cuore di gioia; di profonda felicità per quegli animali strappati ad un destino di torture e che ora potranno vivere la loro vita lontani dai bisturi e dagli aghi dei vivisettori, ma anche di esultanza per aver visto scavalcare le barriere concrete e ideali della legalità in favore della libertà di alcuni animali assoggettati.

Vogliamo dare tutto il nostro appoggio a questo gesto, senza etichettarlo come sbagliato, immorale, violento o con qualche altro aggettivo svilente con cui molto spesso azioni come queste vengono descritte.

Chi sostiene e difende la legalità lo fa, soprattutto in casi come questo, in maniera non neutrale. Difendere la legalità e condannare l’illegalità di questa azione vuol dire appoggiare un sistema che permette e incentiva la tortura e l’uccisione di milioni di individui, ogni giorno, ogni minuto, in ogni parte del mondo.

Questo gesto racchiude nella sua spontaneità una carica fortissima. Vuole urlare in faccia a tutti che non siamo più disposti a trattare, non siamo più disposti ad attendere né ad ammorbidire le nostre richieste. Quello che vogliamo è la liberazione di tutti gli animali, la fine dello specismo e di tutti i suoi apparati.

> Set fotografico della liberazione