Installazzione a Bologna per gli animali da laboratorio
I laboratori dove si compie sperimentazione su animali sono accanto a noi e tutti gli esseri viventi che subiscono questa tortura, anche quelli per cui probabilmente proviamo minor empatia, devono essere liberati da questa orribile forma di crudeltà. Volendolo sintetizzare è questo il messaggio che abbiamo voluto diffondere a Bologna venerdì 27 aprile.
Una decina di sagome di ‘topolini giganti’ hanno invaso simbolicamente piazza di Porta San Donato, dove ha sede il dipartimento di fisiologia dell’università con i suoi stabulari in cui sono rinchiusi roditori e scimmie, e piazza di Porta Ravegnana, luogo di notevole passaggio sotto le due torri della città.
Abbiamo volutamente autocostruito dei topolini perchè sono la specie più utilizzata nella ricerca scientifica, ma anche loro provano emozioni e vorrebbero poter vivere liberi. Al pari di tutti gli animali dentro i laboratori sono imprigionati e continuamente sperimentati, in luoghi che sono a volte proprio accanto a noi.
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Solo a Bologna ve ne sono molti altri: centri privati di ditte farmaceutiche e chimiche come la Fatro e la Biochem, ma anche luoghi pubblici come l’istituto zooprofilattico sperimentale, l’ENEA o il policlinico Sant’Orsola Malpighi. La lista continua lunghissima… altri dipartimenti dell’università (farmacologia e veterinaria solo per citarne alcuni) e infine l’istituto Ramazzini, che proprio di topolini ne utilizza a migliaia, in studi per cercare di combattere il cancro.
Abbiamo organizzato questa iniziativa in occasione della settimana mondiale degli animali da laboratorio, in cui il movimento animalista in tutto il mondo concentra maggiormente il proprio impegno per sensibilizzare l’opinione pubblica.
Sono sempre di più le voci che si dichiarano contrarie a questa pratica, anche quelle di ricercatori e scienziati che hanno denunciato l’enorme business che si celerebbe dietro a questa crudeltà. Le enormi differenze che vi sono fra le varie specie non permetterebbero in realtà di trasferire risultati utili agli esseri umani. Così la sperimentazione su animali, dipinta dai suoi sostenitori come un sacrificio necessario per il bene dell’umanità, sarebbe in realtà un agevole sotterfugio per commercializzare i prodotti del mercato chimico e farmaceutico.
Noi non siamo medici, noi non siamo ricercatori.
Non vogliamo parlare di cose di cui non sappiamo. Però sappiamo che molte multinazionali che sperimentano sugli animali sono accusate o condannate per crimini verso esseri umani, avendo utilizzato uomini, donne e bambini di paesi più arretrati come cavie inconsapevoli per nuove sostanze da testare.
Per cui non ci stupisce che costoro possano causare delibertamente tanta sofferenza anche agli animali.
D’altronde è importante anche un’altra riflessione se si vuole essere benargomentati in difesa degli animali: le differenze di specie che renderebbero fasulla la vivisezione si annullano ad esempio, negli studi di veterinaria, dove una specie è modello di se stessa.
Ecco per cui sosteniamo un’abolizione dello sfruttamento sugli animali innanzitutto perchè eticamente inaccettabile.
Perchè causa sofferenza, angoscia, paura e un’altra quantità enorme di sensazioni negative e spiacevoli, sia fisiche che psicologiche, ad altri esseri viventi proprio come noi.
Non è una riflessione superflua ma a nostro avviso molto importante, da sola difatti mette a nudo l’implicita discriminazione che vi è nel trattamento riservato agli animali nella nostra società.